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Covid, Spiteri: "Per liberarcene serviranno anni"

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L'epidemiologo ha spiegato che per uscire dalla pandemia ci vorrà moltissimo tempo.

L’epidemiologo Gianfranco Spiteri, che lavora all’Ecdc (European Centre for Disease Control) a Stoccolma, ha rilasciato un’intervista a Repubblica, in cui ha parlato del Covid e di quanto tempo ci vorrà per liberarci da questa pandemia. Le sue parole non sono per niente confortanti, visto che ha dichiarato che i tempi saranno molto lunghi.

Spiteri sul Covid

Dalla pandemia da Covid-19 usciremo in tempi lunghi: se avremo vaccini efficaci, non solo nei giovani ma anche negli anziani, abbastanza dosi per tutti e la disponibilità delle persone a vaccinarsi, nel prossimo anno faremo passi importanti per uscire dalla pandemia. Ma non penso che riusciremo ancora ad abbracciarci o a liberarci dalle mascherine” ha spiegato Spiteri, convinto che per liberarsi dal Coronavirus ci vorranno diversi anni. “La seconda ondata era attesa. L’avevamo prevista a giugno, ricordando che molte epidemie, per esempio di influenza, hanno avuto seconde ondate più intense delle prime. Durante l’estate abbiamo visto tra la popolazione una grande ‘fatica da Covid’. Dopo mesi di lockdown, in molti hanno pensato di poter tornare ai comportamenti normali e il virus ha ripreso a crescere. In questo autunno però abbiamo a che fare con una capacità di fare test molto superiore rispetto alla primavera. I numeri sono più alti anche perché registriamo più casi. È difficile fare confronti diretti con la prima ondata” ha aggiunto l’epidemiologo.

Spiteri, insieme ai suoi colleghi, ha studiato la comparsa del Covid-19 in Europa, sottolineando che è arrivato prima del 24 gennaio. “Il virus è stato trovato nelle acque reflue in Italia a dicembre, un uomo ricoverato in terapia intensiva in Francia era positivo, si è scoperto più tardi, già il 27 dicembre. Il fatto che quel paziente non avesse viaggiato significa che probabilmente il Coronavirus era già in circolazione da qualche tempo nell’area di Parigi. Gli studi di filogenetica fissano l’origine di Sars-Cov-2 in Cina tra settembre e l’inizio di ottobre del 2019” ha spiegato, sottolineando che i casi si sono diffusi in modo silenzioso, anche a causa degli asintomatici. Secondo Spiteri l’Europa non ha ancora raggiunto il picco della seconda ondata. L’epidemiologo, in merito alle strategie per evitare un’ulteriore diffusione del virus, ha spiegato che “test e tracciamento possono dare una grossa mano, ma nonostante il loro potenziamento stanno cedendo in molti paesi. Il distanziamento allora diventa l’unica soluzione. Se neanche questo funziona, non resta che il lockdown. L’alternativa non è praticabile: il collasso del sistema sanitario va evitato non solo per i pazienti di Covid, ma anche per tutte le altre persone che hanno bisogno di cure“. L’epidemiologo è, comunque, contrario alla chiusura delle scuole, in quanto hanno dimostrato di non creare focolai.