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Covid, Pregliasco: "Natale 2020 sobrio, altrimenti sarà terza ondata"

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Fabrizio Pregliasco ad Agorà: "Che sia un Natale sobrio. Un 'liberi tutti' di nuovo ci riporterebbe ad una terza ondata".

Come sarà il Natale 2020 ai tempi del Covid-19? Per il virologo Fabrizio Pregliasco, ospite ad Agorà, dovrà necessariamente essere sobrio. Il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano ha affermato che se ci lasceremo sopraffare dalla volontà di vivere un Natale come quello degli altri anni, rischieremo la terza ondata di virus.

Covid, Pregliasco: “Natale 2020 sobrio”

Secondo il medico Fabrizio Pregliasco quello del 2020 dovrà essere necessariamente un Natale all’insegna della sobrietà. Lo ha affermato con forza alla trasmissione mattutina di Rai3, Agorà. Se si dovesse ripresentare una situazione simile a quella estiva, in cui tutti uscivano e si riunivano, senza distanze, senza mascherine, ci troveremo subito di fronte a una terza ondata del coronavirus.

“L’intensità della terza tendenza alla crescita dipenderà da come gestiremo la convivenza con il virus. Bisognerà che questo Natale sia abbastanza sobrio. Un ‘liberi tutti’ di nuovo ci riporterebbe ad una terza ondata, dobbiamo considerare questo elemento. La convivenza con il virus è una maratona, non uno sprint” – ha affermato il virologo in diretta. “La terza ondata l’ho messa come elemento possibile rispetto alla storia delle precedenti pandemie. Per arrivare all’immunità di gregge ci vorrà almeno tutto il prossimo anno“.

Situazione in miglioramento

Le restrizioni prese con il nuovo Dpcm stanno portando i primi risultati, ma non sono soluzioni che prevedono una risposta rapida. “Con gli interventi attuati, abbiamo schiacciato la curva che è diventata una collina. Siamo sulla parte più alta di una collina, non su un picco”. Secondo alcuni scienziati, il picco di questa seconda ondata dovrebbe essere evidente il 27 novembre. Da lì dovrebbe iniziare a vedersi una leggera discesa fino al periodo delle festività natalizie.

“L’ultimo dpcm vuole che si eliminino i contatti di cui si può fare a meno, si cominciano a vedere i risultati. Un lockdown generalizzato sarebbe meglio dal punto di vista sanitario ma non sarebbe sostenibile. Un elemento importante da notare è la riduzione dell’RT. All’inizio questo era 2,5 quindi aveva un andamento esponenziale; con gli interventi di restrizione si è riusciti ad abbassarlo”. Infine, Pregliasco conferma l’invito alla vaccinazione antinfluenzale. “Tutti i soggetti a rischio dovrebbero comunque fare il vaccino anti-influenzale per ridurre il rischio di confondere le due malattie”.