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Lockdown: benzinai in sciopero dal 30 novembre

Benzina

I benzinai hanno dichiarato che i servizi di rifornimento lungo le reti autostradali nazionali saranno sospesi a partire dal prossimo 30 novembre.

Le associazioni di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figic/Anisa Confcommercio hanno annunciato la chiusura di tutte le stazioni di rifornimento disposte lungo le reti autostradali nazionali nelle ore notturne sin dal 27novembre e nelle ore diurne a partire dal 30 novembre. L’intento delle associazioni di categoria è stato espresso in una lettera destinata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a causa delle difficoltà sopraggiunte con le limitazioni imposte dall’ultimo Dpcm.

Covid e lockdown: sciopero dei benzinai

Secondo quanto stabilito dall’ultimo Dpcm, le pompe di benzina possono restare aperte, come già stabilito nel corso del primo lockdown indetto a marzo. Tuttavia, le limitazioni e i divieti relativi alla libertà di circolazione compromettono severamente i fatturati dei benzinai, particolarmente colpiti nelle zone arancioni e rosse. Le singole attività, infatti, stanno andando incontro a una perdita pari a circa il 40% rispetto alla viabilità ordinaria e a circa il 70% rispetto alla viabilità autostradale.

La lettera delle associazioni di categoria al premier Conte

L’analisi di questi dati ha spinto le associazioni di categoria a manifestare il proprio disappunto al premier Conte, attraverso una lettera in cui si legge: «Poiché il Decreto Ristori messo a punto dal Governo sembra non aver tenuto conto di questo settore e di questa Categoria […], le scriventi hanno l’obbligo di comunicare che – essendo esaurite le disponibilità economiche e constatato il pressoché azzeramento delle vendite a fronte del mantenimento dei costi fissi – dalla fine della prossima settimana non saranno più in grado di garantire l’apertura degli impianti con continuità e regolarità». Per questi motivi, dal 27 novembre saranno sospese le aperture notturne mentre dal 30 novembre verranno sospese anche le aperture diurne.

La tesi legittimamente sostenuta dal settore, quindi, è la seguente: «Se non c’è mobilità (strade o autostrade che siano), non ci sono erogati e non c’è fatturato. E i gestori non possono rimanere con gli impianti aperti a solo presidio del territorio».

Lo sciopero «illegittimo» dei benzinai

L’imminente sciopero dei benzinai non è stato accolto favorevolmente dai consumatori. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona ha commentato l’iniziativa delle associazioni con le seguenti parole: «Qualunque sciopero durante l’emergenza Covid è illegittimo. Anche rispettando i 10 giorni di preavviso, si tratta comunque di uno sciopero che viola la regolamentazione del settore».

Dona ha, inoltre, aggiunto che «in questo grave momento per il paese, uno sciopero non solo è un atto irresponsabile, ma contrario alla regolamentazione del settore che prevede che le agitazioni, quand’anche fossero già regolarmente in corso, debbono essere immediatamente sospese in caso di avvenimenti eccezionali di particolare gravità, come è, ovviamente, l’emergenza che sta vivendo il paese per via del coronavirus».

In relazione alla chiusura dei distributori di benzina, il presidente dell’UNC ha ricordato che, anche in caso di conferma dello sciopero, «le stazioni di servizio in funzione nell’autostrada dovranno rimanere aperte in misura non inferiore ad una ogni cento chilometro» mentre «per la rete della viabilità ordinaria urbana ed extraurbana, dovrà essere mantenuto in servizio un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50% degli esercizi aperti nei giorni festivi secondo i turni programmati».