Una lezione a dir poco sconvolgente quella a cui hanno assistito gli studenti del primo anno di Medicina presso l’Università di Bari. All’interno di essa, infatti, docente del corso ha rilasciato una serie di dichiarazioni a dir poco compromettenti. Affermazioni che hanno portato alla sua sospensione.
Bari, prof universitario contro le giudici donna
Donato Mitola è un professore della Scuola di Medicina dell’ateneo di Bari. Durante una lezione via web del suo corso di Bioetica si è lasciato andare ad affermazioni al limite dell’incredibile.
“Non ci possono essere giudici donne, perché giudicare vuol dire essere imparziali e le donne invece sono condizionate dall’emotività“; “Chi non è cresciuto dalla madre nei primi due-tre anni di vita a 30 anni sviluppa delle psicopatie“; “Le coppie omosessuali non possono crescere figli“; “Se uno è un criminale i figli ereditano qualcosa“; “Se fai l’aborto uccidi una persona, perché il Dna dalla prima cellula resta inalterato“.
Queste sono alcune delle frasi incriminate pronunciate dal docente. L’inaccettabile comportamento ha portato i presenti a filmare il tutto. I video inizialmente hanno circolato via chat. Sono poi approdati online e in diverse testate giornalistiche, ottenendo l’attenzione nazionale.
La reazione dell’Università di Bari
Pronta è stata la reazione dell’Università di Bari. Il rettore, Stefano Bronzini ha deciso per la sospensione del professore “nelle more di definitive determinazioni in merito”. Questa misura verrà presa sia per i corsi che stata insegnando attualmente ma anche per qualunque attività all’interno dell’ateneo.
Bronzini si è, inoltre, espresso così in merito alla vicenda:
“L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro sarà sempre attenta e vigile sui temi dell’uguaglianza e condannerà sempre qualsiasi atto di discriminazione, diretta e indiretta, morale, fisica o psicologica, relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origine etnica, alla diversa abilità, alla religione, alla lingua, alle convinzioni personali e politiche nonché alle condizioni personali e sociali”.