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Covid a scuola: "No ai test antigenici: non sono attendibili"

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Lo ha affermato il professor Castaldo, responsabile della Diagnostica molecolare del Ceinge

Il professore Giuseppe Castaldo, responsabile della Diagnostica molecolare del Ceinge, ha parlato dei test antigenici, ritenendoli non sicuri a rilevare il Covid e per questo non adatti per fare tornare i più giovani a scuola in tutta sicurezza. “I test antigenici, che fanno parte di un pacchetto di test genericamente definiti rapidi, non sono sicuri. Noi siamo molto perplessi circa la loro efficacia. Se il rientro a scuola si baserà sui risultati dei test antigenici c’è il rischio che si faccia un cattivo servizio ai cittadini. Sulla base del solo test antigenico io non manderei mio figlio a scuola, se ne avessi uno in età scolare e temessi che un suo compagno di classe è positivo”. Il professore ha parlato in un’intervista a Repubblica.

Covid a scuola

“Un bambino mandato a scuola basandosi esclusivamente sull’esito del test antigenico è un’arma impropria“, ha continuato -. E l’efficacia di un esame del genere non varia che si tratti di un bambino o di un adulto”. “Piuttosto che mandare mio figlio a scuola, basandomi solo sul test antigenico – prosegue -, lo terrei a casa per tutto l’anno. A meno che non si affianca questo tipo di esame alla storia clinica del paziente, redatta dal pediatra”. In caso contrario, “preferirei fargli saltare l’anno. Il test antigenico non è sufficiente a scongiurare che il soggetto sia libero dal Covid“.

“L’unico test rapido che dimostra di funzionare bene è quello molecolare. In 15-20 minuti si ha il risultato. Ed è attendibile – ha spiegato poi il professore -. “Costa nove euro appena. Questi tamponi molecolari rapidi, quelli di cui si è dotato ad esempio il Ruggi D’Aragona a Salerno, dovrebbero essere a disposizione in ogni distretto, ed essere somministrati a tutti i bambini sospetti”.

Infine: “In Usa, secondo un articolo pubblicato proprio adesso, si sono spesi 760 milioni di dollari per i test antigenici. E si è poi capito che la fiducia in quelle analisi era mal riposta, perché inclini a fornire falsi positivi o falsi negativi in misura eccessiva“.