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Covid, Tar di Bari sulla Scuola: "In Puglia sì alla Dad a richiesta"

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L’ordinanza del 27 ottobre non vale più, vale quella successiva per chi non vuole mandare figli in classe

Covid a Scuola, sempre più caos in Puglia. L’ordinanza di Emiliano risalente al 27 ottobre sulla chiusura delle scuole ha “perso efficacia” dopo l’emanazione dell’ultimo Dpcm di Conte. Per questo motivo il TAR di Bari ha detto no all’ordinanza con cui la Regione imponeva a tutti gli istituti di passare alla didattica a distanza. I giudici (presidente Ciliberti) hanno considerato inutile procedere all’audizione di Emiliano ma hanno osservato che la nuova ordinanza 413 deve essere considerata pienamente valida fino al 3 dicembre.

Covid a scuola

Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, prima della sentenza del Tar, aveva scritto al presidente Michele Emiliano per chiedere di “ritirare” o “riformulare” l’ordinanza 413. Il ministro pentastellato insiste sul tema della “autonomia scolastica” e ritiene che il provvedimento leda le competenze dello Stato in materia di istruzione.

Non si è fatta attendere la reazione di Emiliano: “Sono molto soddisfatto dell’ordinanza cautelare del Tar di Bari che ha legittimato la Didattica integrata digitale anche nelle scuole del ciclo primario come disciplinata dall’ordinanza n. 413 attualmente in vigore. Con questa ordinanza è infatti consentito, su richiesta delle famiglie, di contemperare il diritto allo studio con il diritto alla salute degli studenti e delle loro famiglie. Con l’Ordinanza 413 la scuola deve mettere a disposizione di tutti gli alunni la Did, per rispettare il diritto di chi ne fa richiesta”.

E ancora: “Ci tengo a precisare che il Tar non ha affatto intaccato la legittimità della precedente ordinanza (la 407) avendone rilevato esclusivamente la sopravvenuta inefficacia perché emanata prima dell’ultimo dpcm. La questione è puramente tecnica. La Regione Puglia, anche dopo l’emanazione del nuovo dpcm, mantiene pieno il potere di tutelare la salute pubblica con provvedimenti temporanei che possano riguardare anche la scuola, come ha già fatto in concreto con l’ordinanza 413 attualmente vigente. Il dpcm può quindi essere derogato dai Presidenti di regione con provvedimenti più restrittivi”.