> > Miozzo: "Dal 4 dicembre possibile seminormalità per negozi e ristoranti"

Miozzo: "Dal 4 dicembre possibile seminormalità per negozi e ristoranti"

Miozzo Porta a porta

Ospite a "Porta a Porta", Agostino Miozzo dichiara: "Dopo il 4 dicembre sarà una quasi normalità, non un liberi tutti. No al Natale tradizionale".

Dopo mesi di continue preoccupazioni e tristezza profonda, con medici in prima linea contro il coronavirus e famiglie che ancora piangono la perdita dei propri cari, il Natale per molti rappresenta un momento di rinnovata speranza. Da sempre festività da trascorrere in compagnia dei familiari, tra allegria e spensieratezza, per questo 2020 qualcosa dovrà cambiare e gli italiani si vedono costretti a riadattare le proprie abitudini, anche quelle più consolidate. Forse per la prima volta, bisognerà spezzare una lunga tradizione e rinunciare alle tavolate di Natale. Lo ha ribadito il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, che non vuole un lockdown totale, ma neppure un “libera tutti” in vista delle festività natalizie. Per Miozzo la vera priorità resta la scuola e intervenuto a “Porta a Porta” ha spiegato che dal 4 dicembre “i negozi e i ristoranti potranno probabilmente ritornare a una seminormalità se rispetteranno le regole. Sarà una quasi normalità, non un liberi tutti”.

Miozzo a “Porta a Porta”: il ritorno alla seminormalità

Ai tempi del Covid-19 anche il Natale, purtroppo, sarà diverso. A sottolinearlo è stato il coordinatore del Cts, il quale ha dichiarato: “Se anche la curva dovesse scendere nelle prossime settimane, noi un Natale tradizionale ce lo dobbiamo scordare. Possiamo immaginare un Natale più sereno, più legato alle tradizioni squisitamente familiari”. Quindi ha aggiunto: L’andamento della pandemia è ancora molto pesante. I numeri sono molto forti, anche se apparentemente questa curva sembra stabilizzarsi. Le centinaia di vittime che abbiamo tutti i giorni ci stanno a ricordare che siamo ancora nel pieno del problema.

Il rischio di contagio a scuola oggi è “sicuramente inferiore che all’esterno“, ha commentato Miozzo. La possibilità di infettarsi per i ragazzi “è molto più alta passando la mattinata in un centro commerciale, al di fuori di un bar, in un’aggregazione non controllata. Oppure in una didattica a distanza in cui si riuniscono in 4, 5 o 6 nella stessa casa, senza alcun controllo, senza alcuna mediazione che invece l’insegnante ti impone. Nell’orario di scuola devi avere la mascherina che è garantita per tutti. Sei obbligato a sanificarti e a mantenere le distanze”, ha aggiunto.

Miozzo su Gino Strada

Ospite di Bruno Vespa a “Porta a Porta”, Agostino Miozzo ha commentato anche quanto accaduto in Calabria. “Credo che Gino Strada, insieme ad Emergency e alla Protezione civile, possano fare un buon lavoro.

“A Gino Strada e a Emergency è stato chiesto dalla Protezione civile e dal ministro Boccia di intervenire a supporto dalla sanità calabrese e di intervenire in un’area che in fondo lui conosce molto bene. Qualche anno fa lo andai a trovare nei paesi colpiti dall’ebola e lui in quelle realtà aveva impiantato strutture molto efficienti di lotta a una patologia molto più grave di quella che stiamo affrontando in Italia”, ha voluto ricordare.

Quindi ha concluso: “L’argomento lo conosce, le emergenze le conosce e ora è in una realtà che è di emergenza nell’emergenza. Per cui mi auguro che insieme al mondo della Protezione civile, che Strada con Emergency frequenta da tempo, sia in grado di dare una risposta che serve a quella Regione. Ci sono molte necessità, il supporto ai Pronto Soccorso, ai Covid hospital. Ma anche a tutte quelle iniziative che sono indispensabili per ridurre la pressione sugli ospedali”.