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Vigile urbano morto per coronavirus a Napoli: aveva 66 anni

Vigile urbano morto Napoli

Un vigile urbano di Napoli è morto a causa del coronavirus: è la sesta vittima tra le forze dell'ordine campane in pochi giorni.

Ennesimo lutto tra le forze dell’ordine a Napoli: un vigile urbano di 66 anni è morto dopo aver contratto il coronavirus. L’uomo, ricoverato a Giugliano, era andato incontro ad un peggioramento delle sue condizioni tale da rendere necessario il trasferimento nella terapia intensiva dell’Ospedale del Mare che, purtroppo, è stato vano.

Coronavirus: vigile urbano morto a Napoli

A darne la notizia sono stati il sindaco Luigi De Magistris, l’assessore Alessandra Clemente e il comandante della Polizia Municipale Ciro Esposito che hanno espresso il loro cordoglio per la perdita. Per il momento non sono ancora note le generalità della vittima (né se soffrisse di patologie pregresse), in servizio presso l’Unità Operativa Soccavo.

Dopo essere risultato positivo all’infezione, l’uomo era stato ricoverato il 3 novembre presso l’ospedale San Giuliano di Giugliano. Dopo qualche giorno il suo quadro clinico era peggiorato e i medici avevano optato per intubarlo nella struttura napoletana ma purtroppo non ce l’ha fatta. Secondo quanto si è appreso entro un anno avrebbe raggiunto la pensione.

Si tratta del sesto lutto in pochi giorni in Campania tra le forze dell’ordine. Soltanto il giorno prima aveva perso la vita il luogotenente dell’Arma dei Carabinieri Pasquale Licciardi, 53 anni. A loro si aggiungono il Carabiniere Salvatore Savinelli, gli agenti di Polizia Vincenzo Spadarella e Manuela Scodes e il finanziere Danilo Velotto.