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Coronavirus, morto Luciano Bellan: il ricordo del figlio Mattia

Luciano Bellan

Il medico di base riceveva i pazienti in ambulatorio e visitava anche una casa di riposo dove era scoppiato un focolaio di coronavirus.

Morto il medico di base Luciano Bellan, di Vercelli. Aveva 65 anni ed era malato di coronavirus. Il figlio dell’uomo, Mattia, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul genitore, anche sul modo di rapportarsi con i pazienti: “Aveva il casco per l’ossigeno in testa e ancora dava indicazioni e scriveva ricette per i suoi pazienti”. Bellan è l’ultimo dei medici italiani morti per Covid fin dall’inizio della pandemia.

Luciano Bellan, il figlio: “Amava il suo lavoro”

Luciano Bellan risulta essere il 198esimo medico su 204 morto a causa del coronavirus. A renderlo noto i dati pubblicati sul sito della FNOMCeo, in costante aggiornamento. Mattia Bellan, medico proprio come suo padre, ha rilasciato ulteriori dichiarazioni riportate dalla Stampa: “Non voleva andare in pensione. Lo ripeteva agli amici, anche nei giorni della malattia. Amava troppo questo mestiere. Non dico che fosse un eroe, nessuno lo è. Aveva dei difetti, come tutti. Ma la passione che ha messo nel suo lavoro per me resterà esemplare. Scriveva ricette fino a poche ore fa, anche nel suo ultimo giorno di vita. Anteponeva sempre i pazienti a se stesso”.

Seguiva oltre 1.000 pazienti

Luciano Bellan seguiva quasi 2.000 pazienti. Diversi di loro li riceveva in ambulatorio. Oltre a questo, il dottor Bellan era solito andare a visitarne una parte all’interno di una casa di riposo dove era scoppiato un focolaio da coronavirus. Si trovava ricoverato in terapia intensiva da alcune settimane. Ultimamente le sue condizioni erano andate a migliorare ed era tornato a casa con l’ossigeno. Il 21 novembre avrebbe dovuto sottoporsi a un tampone.