> > Covid Sicilia, audio scandalo: "Aggiornate i dati sui posti di Rianimazione"

Covid Sicilia, audio scandalo: "Aggiornate i dati sui posti di Rianimazione"

Covid Sicilia

Il ministro Boccia: "Frasi inaccettabili, faremo accertamenti". Pd e Cinquestelle: "Indaghi la magistratura".

“Oggi faranno le valutazioni e in funzione dei posti letto in terapia intensiva decideranno in quale fascia la Sicilia risiede”, questo l’audio Whatsapp, datato 4 novembre, il giorno nel quale la Sicilia diventerà arancione, incriminato. L’autore è il direttore generale del dipartimento Salute Mario La Rocca. “Appena stasera ci chiudono, ognuno sarà responsabile di quello che la Sicilia subirà in termini di restrizioni”, si sente ancora.

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Sulla questione è intervenuto il ministro degli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, annunciando “accertamenti immediati”. “I cittadini devono poter aver fiducia totale nelle istituzioni – afferma il ministro – in particolare durante una pandemia che ha messo in crisi il mondo intero. L’audio del dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana, Mario La Rocca, è grave e inaccettabile; non è possibile che ci sia qualcuno che rischia di vanificare gli sforzi fatti in questi mesi. Serve immediata chiarezza. È intollerabile provare ad aggirare i parametri sul monitoraggio dei dati covid”.

“La differenziazione in zone – continua il ministro – non è una punizione o una pagella, ma un’assunzione comune di responsabilità. E il virus non deve essere considerato una colpa né per i territori né per i contagiati. Se ci sono criticità si interviene insieme, come è sempre avvenuto in questi mesi difficili, se mancano i medici lo si comunica e lo Stato attraverso la Protezione civile si attiva in tempo reale, come fatto per altre Regioni, se mancano materiali o attrezzature si invia immediatamente tutto il necessario. Non si alterano i posti letto di terapia intensiva perché si fa un danno ai cittadini”. Boccia conclude: “Il governo attraverso il Ministro Speranza si è già attivato per l’invio immediato a Palermo degli ispettori, non possiamo perdere neanche un momento e sono convinto che ci sarà la piena collaborazione della Regione. Il meccanismo messo in pratica in queste settimane e condiviso da governo, Regioni e scienziati, sta producendo i primi effetti positivi. Non possiamo vanificare tutto per l’inadeguatezza di qualcuno”.

Musumeci: “Mandate quanti ispettori volete”

A stretto giro non si è fatta attendere la replica del governatore della Regione Nello Musumeci: “La Sicilia è governata da persone perbene. E questo dovrebbe averlo già capito il ministro Boccia. Abbiamo chiesto noi a Roma che si mandino dieci-cento ispettori per fare chiarezza sulla gestione dei numeri nella gestione dell’epidemia in Sicilia. Non temiamo alcun controllo e mettiamo così fine a ogni tentativo di speculazione. Per noi leale collaborazione istituzionale significa questo. E come sa Boccia non ci siamo mai sottratti al rispetto di questo principio. Stiamo vivendo una terribile pandemia, un’emergenza sanitaria mondiale senza precedenti, nella quale salvaguardare vite umane dovrebbe essere in politica il primo impegno di tutti, anche in Sicilia, al di là delle appartenenze. L’appello all’unità d’intenti del capo dello Stato per noi è molto chiaro. Spero lo sia per tutti”.

L’assessore: “I nostri dati sono esatti, controllino pure”

Non è nemmeno mancata la replica dell’assessore: “I nostri dati sono la certificazione della realtà. Altrimenti si commetterebbe un reato. Stiamo mettendo in croce un direttore generale che pretende semplicemente che gli impegni assunti dai direttori delle aziende siano mantenuti. E siccome chi teme controlli teme la verità, ho chiesto stamattina al ministero una verifica sul campo attraverso i Nas dei carabinieri”.

“I dati inviati da noi al ministero comprendono quelli attivi e quelli già individuati e attivabili entro 48 ore”, ha continuato -. “I loro dati arrivano direttamente dai reparti di terapia intensiva e coincidono perfettamente con i nostri”.