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Attiviste in sciopero della fame da 60 giorni per salvare gli orsi

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In sciopero della fame per salvare gli orsi del Trentino, la protesta va avanti da 2 mesi.

Stefania Sbarra e Barbara Nosari sono due attiviste della Valtellina in sciopero della fame da 60 giorni per tentare di salvare gli orsi rinchiusi nel centro Casteller di Trento. Sono tre nello specifico, M49 Papillon, M57 e DJ3, ai quali potrebbe aggiungersi anche l’orsa JJ4. Le attiviste non mangiato dal 21 settembre scorso e si comincia a temere per la loro condizione di salute che appare, inevitabilmente, debilitata. “Il cuore, l’apparato digerente, il fegato, l’apparato genito-urinario, il cervello di queste donne – ha detto il medico che le segue Riccardo Trespidisubiscono danni che diventeranno ben presto irreversibili”.

Sciopero della fame per salvare gli orsi

Dallo scorso lockdown, con meno persone in giro, in Trentino sono notevolmente aumentate le segnalazioni di orsi che raggiungevano il centro delle città di montagna. In alcuni casi ci sono stati anche degli attacchi alle persone e sono nate molte polemiche in merito al tipo di comportamento da seguire in questa situazione, tra chi sostiene che gli orsi debbano essere abbattuti e chi invece credo in un progetto di convivenza diversa.

In quest’ultima categoria rientrano di sicuro le attiviste, a sostegno delle quali c’è anche un petizione internazionale che è stata lanciata al Parlamento europeo, Don’t sentence bears and humans to death (non condanniamo orsi e umani alla morte). Anche la Lav sostiene questa causa e ha più volte denunciato quanto sta avvenendo in Trentino, con alcuni orsi detenuti illegalmente da mesi .