> > Infermiera positiva al Covid a maggio si è riammalata

Infermiera positiva al Covid a maggio si è riammalata

Infermieri

Un'infermiera di Torino sta vivendo un vero e proprio incubo, affrontando il Covid per la seconda volta.

Un’infermiera di 43 anni di Torino, che lavora all’ospedale San Luigi di Orbassano, è risultata positiva al Covid-19 a maggio, anche se non era stata ricoverata. La donna è di nuovo a casa con sintomi simili a quelli che aveva avuto durante la primavera, ovvero grande spossatezza e dolori muscolari e ossei.

Infermiera positiva al Covid

Per il momento i casi di reinfezione sono molto rari, ma esistono. Non si sa ancora nulla sulla durata dell’immunità, ma ci sono storie di persone che si sono riammalate, anche se sono poche. Gabriele Gallone, responsabile della sorveglianza sanitaria dell’ospedale San Luigi, è pronto a segnalare il caso all’Istituto sanitario di sanità. “Una situazione che appare piuttosto sorprendente. A maggio, in seguito al programma di sorveglianza sanitaria mirato alla ricerca di anticorpi, Carla è risultata positiva alle IgG, la conferma che aveva contratto il virus. A settembre, a distanza di 3 mesi, a tutti i dipendenti positivi è stato effettuato un nuovo esame sierologico e l’infermiera è risultata ancora positiva al test sugli anticorpi” ha spiegato Gallone. Tutti pensavano che il Covid dovesse starle lontano per un bel po’. I sintomi, invece, sono tornati a fine ottobre ed erano molto simili a quelli che aveva già avuto, come astenia, dolori ai muscoli e alle ossa. Anche in questo caso il tampone è risultato positivo.

Non possiamo non dedurre che si tratti di una vera reinfezione. Sono passati quasi sette mesi” hanno spiegato. Al San Luigi c’è stato anche un caso di riattivazione della positività, sempre di un’infermiera, che è risultata positiva in seguito allo screening di routine sul personale. La donna era asintomatica e dopo 10 giorni di isolamento il tampone era negativo. “L’abbiamo riammessa in servizio” ha spiegato Gallone. Dopo due giorni di lavoro, però, l’infermiera ha accusato sintomi come febbriciattola, dolori e tosse, con il tampone che era tornato ad essere positivo. “Nessuna delle due infermiere presenta patologie associate, né situazioni che possano determinare una compromissione del sistema immunitario” ha spiegato il medico del San Luigi. Si tratta di due episodi anomali, da cui si può partire per valutare un cambiamento nelle misure di protezione del personale.