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Biella, coppia trasforma alloggi sfitti in case a luci rosse

Biella: coppia trasforma immobili sfitti in case a luci rosse

A Biella marito e moglie hanno adibito alcuni appartamenti sfitti siti al centro della città a case di prostituzione.

Coppia biellese si serve di alcuni locali sfitti per trasformarli in vere e proprie case a luci rosse. La Polizia dispone l’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. e del contestuale sequestro degli alloggi ubicati nel centro della città di Biella.

Case a luci rosse a Biella

Una coppia di Biella aveva messo in piedi una vera e propria impresa del sesso a pagamento. Nella mattinata di martedì 23 novembre, il personale della Polizia di Stato della squadra mobile della Questura di Biella, al termine di un’attività di indagine coordinata e diretta dal Procuratore Capo della Repubblica di Biella dott.ssa Teresa Angela Camelio, ha dato esecuzione, nei confronti della coppia, della misura cautelare personale e dell’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. e del contestuale sequestro degli alloggi nella loro disponibilità ubicati nel centro della città piemontese. L’uomo e la donna, avendo la disponibilità di due appartamenti nello stesso stabile dove risiedevano, li cedevano in locazione per brevi periodi di tempo, al costo di 350 euro settimanali per singolo ospite o di 500 euro, sempre settimanali, per due ospiti, a persone, di origine thailandese, che li utilizzavano per prostituirsi.

L’indagine

L’attività di indagine, iniziata nel 2019, è scaturita da alcuni accertamenti condotti dalla Squadra Mobile che, concentrandosi su siti internet che pubblicizzavano rapporti sessuali a pagamento e facendo appostamenti nella zona indicata, hanno individuato un via vai in un alloggio situato al centro della città. È emerso che, dal 2019 ad oggi, gli immobili, nonostante fossero gestiti formalmente come casa vacanza, erano di fatto adibiti a casa di prostituzione, con la presenza, nel corso del tempo, di diversi thailandesi, per la maggior parte transessuali, alcuni dei quali senza permesso di soggiorno.

Una vera e propria impresa

M.C. e M.A., di 54 e 55 anni, italiani, marito e moglie, avevano creato una vera e propria impresa familiare: fornivano alle prostitute tutto quanto necessario per svolgere la loro attività, curando l’agenda degli affitti, procacciandosi potenziali clienti interessati a prostituirsi e mantenendo personalmente i contatti con i clienti stessi. Durante il blitz, gli agenti di polizia hanno trovato luci soffuse, biancheria intima in bella vista, profilattici, oli per massaggi. È stato trovato anche un trans thailandese, irregolare sul territorio, con abiti succinti in attesa dei clienti. In base a quanto emerso, la coppia dovrà adesso rispondere di favoreggiamento e di sfruttamento della prostituzione.