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Ritiro dal mercato per semi di lino e sesamo causa ossido di etilene

ritirati dal mercato a causa di ossido di eletilene, prodotti bio

Ritiro dal mercato a causa di un elevato contenuto di ossido di etilene, semi di lino e altri prodotti bio del marchio Linwoods. L'avviso ai paesi Ue

Nuovo ritiro dal commercio, per dei prodotti che si suppone bio, ma che a ben guardare presentano qualche adulterazione di troppo. Il Ministero della Salute infatti, ha deciso di ritirare dal mercato semi di lino, di zucca, di girasole, di sesamo e bacche di goji bio del marchio Linwoods, perchè presentano una quantità eccessiva di ossido di etilene.

Ritirati dal mercato semi di lino e di sesamo

Sono stati ritirati dal mercato per la presenza eccessiva di ossido di etilene. Stiamo parlando dei semi di lino, di zucca, di sesamo e bacche di goji, prodotti bio del marchio Linwoods, società irlandese con sede a 190 Monaghan Road, ad Armagh.

Il lotto colpito dal provvedimento è il numero 29520 e con scadenza fissata nell’ottobre del 2021, e la causa scatenante del ritiro da parte del Ministero è stata la “presenza di ossido di etilene nell’ingrediente semi di sesamo in quantità superiore al limite di legge consentito”. Alla quale fa seguito la nota per i consumatori di riportare il prodotto nel punto di vendita di acquisto.

Che cos’è l’ossido di etilene

L’ossido di etilene, generalmente viene impiegato nell’ambito industriale come fumigante per disinfestare da parassiti silos e stive. Inoltre ha un elevato potere cancerogeno genotossico. Nonostante questo, viene comunque impiegato in ambito alimentare per controllare gli insetti come fumigante per spezie, condimenti e prodotti alimentari.

I semi, pur essendo distribuiti da un’azienda irlandese, sono prodotti in India, e a settembre di quest’anno le autorità doganali europee, avevano riscontrato livelli di ossido di etilene nelle stive delle navi, confermati poi dalle analisi eseguite sui semi stessi. I referti poi sono stati comunicati al sistema rapido d’allerta Rasff e a ottobre la Commissione europea ha emanato il regolamento 1540/2020, con la quale dava conto delle analisi e avvisava i vari paesi comunitari del pericolo per la presenza di ossido di etilene negli alimenti.