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Covid e messa di Natale anticipata, il vescovo: "Non è strano"

Covid e messa di Natale anticipata, il vescovo: "Non è strano"

Covid, messa di Natale anticipata per rispettare il coprifuoco. Il vescovo di Monreale si trova d'accordo, affermando che ovunque è così.

Per il Covid, la messa di Natale potrebbe essere anticipata di due ore, nel rispetto del coprifuoco. Le parole che il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha proferito hanno sollevato un polverone, eppure c’è chi non trova troppo assurda questa affermazione, come il vescovo di Monreale, provincia di Palermo.

Covid e messa di Natale

“Non c’è nulla di strano ad anticipare la messa di Natale di due ore. Vorrei dire a Boccia che il problema non è l’orario, ma semmai il rispetto delle regole. E noi le regole le rispettiamo”, dice il vescovo Michele Pennisi a La Repubblica. Già in Vaticano il Papa celebra due ore prima, e la vigilia di Natale nelle parrocchie c’è già chi celebra la sera alle diciotto. Dov’è il problema? Non ne farei un dramma”, specifica.

In Chiesa durante il Covid

A causa del Covid, il vescovo di Monreale ha dovuto ridurre l’orario dei dipendenti, pochi i fedeli in parrocchia per rispettare il distanziamento, con 150 panche occupate su 400. “Mi sento di dire che se il governo avanzasse questa richiesta la Cei non avrebbe problema a recepirla. Ripeto: la messa di mezzanotte non è un tabù intoccabile”, dice Pennisi, “Quest’anno bisognerà anticipare la messa di mezzanotte come avviene in Vaticano a San Pietro, ma sarà possibile partecipare alle celebrazioni eucaristiche nel rispetto delle norme sanitarie”.

Il Covid-19 facendoci scoprire le nostre false sicurezze, ci aiuta a comprendere che abbiamo bisogno di qualcuno che dia un senso profondo alla nostra vita”, prosegue il vescovo di Monreale,Per la Chiesa salvare il Natale è diverso da quello che pensano tante persone per le quali le feste natalizie coincidono con la frenesia del consumismo. Rimane il rischio di celebrare una festa dimenticando il Festeggiato”.