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Covid, il virologo Silvestri: "Ho buone e cattive notizie per l'Italia"

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"La mortalità italiana da Covid-19 rimane molto alta, ma i nuovi positivi diminuiscono", ha detto il virologo Guido Silvestri.

L’Italia sta affrontando la seconda ondata del Coronavirus. Il virologo Guido Silvestri, in un post pubblicato su Facebook, ha fatto il punto sull’emergenza nel Paese. Ci sono sia buone notizie che cattive notizie. Il segno, dunque, è misto, come lo ha definito l’esperto. L’attenzione, per questa ragione, deve restare alta.

Silvestri sull’emergenza Covid

“Dai vari fronti arrivano notizie di segno misto. Quella buona è che la media mobile a 7 giorni dei nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 in Italia, in calo ormai da 9 giorni, è oggi scesa a 27.493, il numero più basso dal 2 novembre. Ricordo che un simile declino si sta verificando in quasi tutti i paesi europei, con ormai solo alcune eccezioni (Russia, Serbia, Croazia, e pochi altri).

La notizia brutta è che la mortalità italiana da COVID-19 rimane molto alta (888 per milione di abitanti, inferiore solo a Belgio, Perù e Spagna), ed ormai ben superiore a quella degli USA (817 per milione di abitanti), dove la medicina del territorio praticamente non esiste e ci sono decine di milioni di persone sprovviste di ogni assicurazione sanitaria, che sono colpite in modo preferenziale dalle forme severe di COVID-19. Sulle cause di questo fenomeno torneremo a parlare in futuro, ma la sensazione è che il fattore demografico sia molto importante”, ha scritto Guido Silvestri. La situazione, dunque, non è molto diversa rispetto a quella degli altri paesi in Europa.

Il vaccino

Il virologo Emory University di Atlanta, tuttavia, è ottimista, soprattutto a fronte dell’arrivo del vaccino.

Come detto molte volte nelle scorse settimane – prosegue Silvestri  la speranza è che questa ondata di autunno inoltrato, ora finalmente in fase calante, sia l’ultima che abbiamo dovuto affrontare in assenza di interventi preventivi e terapeutici “mirati” (i.e., la cosiddetta “cavalleria” di anticorpi e vaccini). Qui negli USA i due primi anticorpi (quelli prodotti da Lilly e Regeneron) sono stati approvati da FDA nelle scorse settimane, e sono ora in uso nei maggiori centri sanitari, e spero che lo stesso si possa presto dire anche per l’Italia (io, nel mio piccolo, ho fatto tutto quello che potevo fare in questo senso, credetemi, ed anche di questo parleremo a fondo in futuro).

Sul fronte vaccini, qui da noi la FDA deciderà la Emergency Use Authorization per quelli di Pfizer e Moderna (efficaci entrambi al 95%) al meeting del 8-10 dicembre prossimo. Se, come pensiamo, questa autorizzazione dovesse arrivare, l’idea è di partire subito con la vaccinazione del personale sanitario (tra cui il sottoscritto) e dei soggetti a rischio. Anche qui non posso commentare sulla tempistica italiana, ed infatti per quanto ne sappia non è chiaro quale vaccino sarà usato, visto che quello Oxford/Astra Zeneca/Pomezia sembra essere meno efficace dei due vaccini americani. Intanto dalla Cina e dalla Russia arrivano voci di piani di vaccinazioni di massa già in corso su molti milioni di persone. Come detto innumerevoli volte, in questa fase sarà importante evitare, da parte di tutti, esternazioni insensate contro i vaccini che possono essere usate dai movimenti no-vax per la loro propaganda pseudo-scientifica.

Insomma, come previsto già dal marzo scorso (ricordate?), stiamo vincendo questa difficile guerra grazie alla scienza. Infatti, anche se c’è stato, e ci sarà ancora, molto da soffrire – questa ondata autunnale sta rappresentando le “Ardenne” del virus – nessun messaggio, in questi mesi, è stato più giusto ed appropriato di quello dell’ottimismo che viene dalla conoscenza. Pensateci: se non fosse per la scienza che ci porta anticorpi e vaccini a tempo di record, dovremmo andare avanti per anni ed anni a combattere questo virus con chiusure e quarantene, probabilmente arrivando in questo modo a distruggere l’intero tessuto umano e sociale della nostra civiltà. Quello sì che sarebbe un messaggio davvero pessimista”.

L’attacco ai complottisti

Guido Silvestri, infine, si è scagliato contro negazionisti e complottisti e, in generael, contro coloro che non credono nei progressi scientifici.

“C’è chi continua ad attaccare il nostro ottimismo (oggi se ne lamentava Paolo Spada nella sua rubrica). E non sono, ahimé, soltanto i soliti complottisti anti-scienza, ma anche gente in teoria “pro-scienza”, ma a cui la paura del virus ha fatto perdere ogni lume. Ma noi li capiamo tutti quanti, e perdoniamo i loro attacchi, perché adesso quello che conta è arrivare a Berlino. Quindi andiamo avanti, sempre con le ben note precauzioni, nonostante la nostra immensa stanchezza, consapevoli di come la scienza sia più forte di tutte queste miserie, e che insieme sconfiggeremo presto questo virus. Continuando a fidarci di chi la ricerca scientifica la conosce e la vive sul serio, ed ignorando – conclude – tutti i ciarlatani, palesi o mascherati che siano”