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Usavano il reddito di cittadinanza per finanziare un terrorista

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Due tunisini usavano il reddito di cittadinanza ingiustamente percepito per finanziare un terrorista: il denaro inviato via money transfer.

Riscuotevano il reddito di cittadinanza senza averne diritto e lo utilizzavano per finanziare un terrorista in Tunisia. È l’incredibile e amara scoperta fatta dalla guardia di finanza di Bologna. I militari, a seguito di indagini mirate hanno fatto scattare due denunce: 12mila euro circa la somma percepita in questi mesi.

Il reddito di cittadinanza ed il terrorista

L’inchiesta, coordinata dal pm della Procura della Repubblica bolognese Antonio Gustapane, è stata effettuata dagli uomini del Gruppo Investigativo sulla Criminalità Organizzata (Gico) della guardia di finanza. Incastrati così due cittadini tunisini. Le fiamme gialle hanno incrociato segnalazioni per operazioni sospette e analisi dei flussi di conti correnti bancari, ma non solo.

False dichiarazioni dei redditi

I finanzieri hanno fatto ricorso agli strumenti di cooperazione internazionale messi a disposizione dall’Europol attraverso il Terrorism finance tracking program. Inoltre sono stati portati avanti appostamenti, pedinamenti e perquisizioni locali e personali. Si è giunti così a scoprire, secondo l’accusa, che i due avevano avuto accesso al reddito di cittadinanza grazie a false dichiarazioni dei redditi e lavorative.

Il money transfer a Ferrara

Ogni mese, percepito il reddito, inviavano una parte delle somme in Tunisia usando un servizio di money transfer in provincia di Ferrara. Il “beneficiario” era uno jihadista iscritto nelle liste antiterrorismo del Belgio e che, secondo gli accertamenti, si trovava in Africa almeno fino all’aprile 2020. I tunisini, che dovranno restituire i 12mila euro ricevuti, sono anche stati deferiti per invasione di terreni o edifici. Avevano infatti occupato, da oltre 9 anni, un alloggio popolare senza averne alcun titolo.