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Il professor Pregliasco: "Il Covid è una malattia furba"

Parla fabrizio pregliasco

Parla il professor Pregliasco che considera il Covid una malattia furba, e di come anche gli scienziati creino confusione nella popolazione

Per il professore Fabrizio Pregliasco, il “Covid non è un virus stupido come l’ebola”. Vediamo cosa ne pensa il prof. Pregliasco del Coronavirus, e in quali termini ne parla.

Il professor Pregliasco: “Il Covid è una malattia furba”

Il professor Pregliasco, docente all’Università di Milano, ricercatore e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi indicato nel sondaggio Reputation Science, come il medico televisivo più coerente, e dunque affidabile, ha rilasciato un’intervista a Libero, nel quale affronta la tematica del Coronavirus, di cui dice: -“Il Covid non è un virus stupido come l’Ebola che arriva e ti ammazza l’80% degli infetti ma ti isola e non ti fa andare in metropolitana. Il Covid, come l’influenza, è una malattia furba e nazionalpopolare, a basso rischio specifico ma devastante in termini di sanità pubblica e di costi economici”.

Sul calo dell’indice Rt invece e dei ricoveri in rianimazione, oltre che sull’alto numero di morti, record l’altro giorno con quasi 1000 in 24 ore, mai così tanti nemmeno nella prima ondata, spiega: -“La percezione è che non sia come la meningite, con cui si rischia seriamente la vita, e al cui minimo sospetto la gente fa la fila per i vaccini. Sul Covid c’è quasi l’idea che ti possa colpire in modo blando (e spesso accade). E molti insistono sulla differenziazione tra “morto per”, quando il Coronavirus è causa diretta del decesso, e “morto con”, quando il virus è contributore al decesso per chi aveva gravi malattie pregresse”.

Sulla comunicazione da parte degli scienziati, spiega invece come le voci dissidenti in una democrazia ci siano, in quanto anche i medici non detengono la verità assoluta, pertanto è naturale avere dei punti di vista differenti di una verità complessa: -“Nella comunicazione del virus ci si muove in precario equilibrio: non bisogna eccedere nell’allarmismo perché il primo effetto sarebbe quello degli ospedali intasati, né minimizzare per portare al liberi tutti. In ogni sistema democratico non si possono censurare le voci dissenzienti. Anche nelle opinioni mediche non c’è la certezza assoluta, ci sono solo punti di vista di una verità complessa”.

Secondo il professore inoltre, le televisioni sfruttano i virologi: -“In realtà i talk show sono fatti inizialmente per i politici, e in modo innaturale si sono adattati ai virologi. Laddove le discussioni fra scienziati ci sono sempre state, per carità; ma il dissenso, allora, si sfogava in ambiente esclusivamente accademico. E con una buona percentuale di errori: la ricerca va avanti per tentativi e ipotesi di verifica”.