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Lazio, locali chiusi alle 18 e coprifuoco alle 22 fino a marzo

Ristoranti

Le restrizioni dureranno fino a marzo. Nel Lazio ci sono ancora troppi casi di Covid.

Nel Lazio i locali resteranno chiusi dalle 18 e si manterrà il coprifuoco dalle 22 alle 5 fino a marzo. Questo è lo scenario che ha presentato Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità, che durante un’intervista per Il Messaggero ha parlato del rischio di una terza ondata di Covid.

Restrizioni fino a marzo nel Lazio

Le restrizioni nel Lazio andranno avanti fino alla primavera, per scongiurare il rischio di una terza ondata. “Naturalmente ci saranno interventi per le attività che rimarranno chiuse, come per le palestre, per il mondo della cultura, per il commercio ambulante dei mercati. Una cosa deve essere chiara: le misure adottate sono e saranno sempre proporzionali alla situazione dell’epidemia. Nel Lazio siamo stati prudenti e Roma oggi è tra le capitali europee che, pur con molte difficoltà, hanno sofferto meno, grazie al rigore dei comportamenti e anche alle misure che abbiamo adottato. Ora bisogna proseguire” ha spiegato Alessio D’Amato. Secondo l’assessore ci vorranno almeno tre mesi prima di pensare ad un allentamento delle misure. “Il virus circola, l’Rt non è sotto controllo e per la campagna di vaccinazione ci vorrà tempo” ha spiegato. Il Lazio è arrivato a 1500 casi al giorno e, paragonando i numeri con quelli di settembre, sono ancora troppi.

Lo scopo è quello di arrivare a gennaio con un Rt allo 0,5, ma non è così facile viste le settimane di festa. Se le persone dovessero comportarsi come è accaduto durante l’estate, la terza ondata potrebbe diventare una certezza. D’Amato, per quanto riguarda il vaccino, ha dichiarato che il Lazio si sta preparando per ottenere otto milioni di dosi per quattro milioni di cittadini. “L’obiettivo è arrivare all’immunità di gregge, la copertura vaccinale deve essere superiore al 70%. Sarà una campagna complicata, dato il numero di persone coinvolte, durerà fino al termine del 2021. Partiremo con i vaccini al personale sanitario negli hub ospedalieri, poi quando arriveremo in tarda primavera al picco della campagna, ci sarà bisogno di tutte le forze possibili, dai 4mila medici di medicina generale alle 1.500 farmacie” ha dichiarato l’assessore.