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Pregliasco: "Vaccino renderà più liberi, ma non azzera la diffusione"

Pregliasco vaccino

"Vaccino ci renderà più liberi, ma non si può sperare che azzeri la diffusione. Proseguire con precauzioni per tutto il 2021", fa sapere il virologo.

Dopo le dichiarazioni del capo dell’Agenzia europea del farmaco, che ha autorizzato il vaccino Pfizer dal 29 dicembre, è intervenuto il virologo Fabrizio Pregliasco, il quale ha sottolineato l’utilità del vaccino per “renderci più liberi”, ma per lui non sarà ancora possibile abbassare la guardia.

Pregliasco: “Vaccino ci rende più liberi”

Le regole per evitare il contagio restano (e resteranno) fondamentali. Mantenere la distanza di sicurezza, evitare assembramenti, indossare correttamente la mascherina, igienizzarsi spesso le mani sono importantissime norme anti-Covid. Lo ha sottolineato ancora una volta il virologo Pregliasco: per lui il vaccino costituisce un importante passo in avanti, ma non permette di arginare definitivamente il virus.

“Per la cosiddetta immunità di gregge occorrerà che si vaccini il 60-70% della popolazione. E la velocità con cui riusciremo ad arrivarci ci renderà più liberi, ma non liberissimi. Non si può sperare che il vaccino azzeri la diffusione“, ha spiegato Fabrizio Pregliasco. Per questo motivo, servirà “per tutto il 2021 andare avanti con queste precauzioni”.

Commentando l’avvio delle vaccinazioni in Gran Bretagna, il virologo dell’Università degli Studi di Milano è intervenuto ad Agorà, in onda su Rai 3. Pregliasco ha ricordato che anche Emer Cooke, capo dell’Ema, ha sottolineato che il vaccino non è una bacchetta magica. La popolazione dovrà continuare a seguire tutte le restrizioni come mascherina, igiene e distanziamento, perché all’inizio non ci saranno dosi per tutti. E anche dopo, ancora per un certo periodo, fino a quando l’impatto del vaccino non sarà del tutto chiaro”.

Il virologo, inoltre, ha sottolineato i rischi della terza ondata. Dopo l’allarme lanciato dalla Fondazione Gimbe, anche per Ilaria Capua è “naturale” che ci sarà una nuova ondata di coronavirus. Lo ha dichiarato anche Crisanti, per il quale la terza ondata è “una certezza”. Per Lopalco è “inevitabile” e per questo motivo ritiene importante evitare “eventi sociali a Natale”. Sulla questione è intervenuto anche Pregliasco, commentando: È un fatto quasi certo, ma dipenderà da noi. Il virus continua la sua azione e continua a cercare soggetti suscettibili. Noi, invece, dobbiamo continuare nell’opera di contenimento. È una maratona, non uno sprint. Intanto sarebbe importante tornare sotto i 10mila casi quotidiani, meglio intorno a 5mila, per riprendere l’opera di tracciamento dei contatti. Poi dobbiamo vedere il numero dei morti in relazione alla riduzione dei casi: andranno a diminuire, ma il rischio è che la curva torni ad impennarsi”.