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Bologna, clochard multato durante il lockdown vince il ricorso

Vagabondo

Un clochard, multato dalla polizia durante il lockdown mentre girovagava per Bologna, ha vinto il ricorso presentato al Prefetto nelle scorse settimane.

La vicenda è avvenuta a Bologna e ha come protagonista un clochard intimorito dal Covid e dal dilagare dei contagi.

Lockdown, clochard multato vince ricorso

Un clochard di circa quarant’anni, terrorizzato all’idea di contrarre il coronavirus, ha lasciato il dormitorio di Bologna presso il quale trascorreva le notti insieme ad altri vagabondi, in pieno lockdown. La preoccupazione principale del quarantenne, infatti, era che il luogo potesse, prima o poi, trasformarsi in un focolaio del virus. Perciò, determinato a cercare un posto più sicuro che lo ospitasse, l’uomo si è allontanato in bici dalla struttura. A soli pochi metri di distanza, tuttavia, è stato avvistato da una delle volanti della polizia municipale di pattuglia in città. Gli agenti hanno prontamente fermato il senzatetto, regolarmente munito di mascherina, guanti e gel disinfettante, e hanno provveduto a sanzionarlo con una multa del valore di 533 euro, per violazione delle norme anti-Covid fissate dal governo. In seguito all’episodio, il clochard ha presentato un ricorso al Prefetto, vinto nelle ultime settimane.

La testimonianza del presidente dell’Associazione Avvocato di Strada

L’esperienza vissuta dal senzatetto bolognese è stata commentata da Antonio Mumolo, presidente dell’Associazione Avvocato di Strada, che si è occupato di difendere l’uomo impugnando la sanzione. Mumolo ha dichiarato che lo specifico avvenimento «è solo la punta di un iceberg che fotografa un fenomeno. Non si può multare una persona per il fatto di non avere una casa. Non si può sanzionare la povertà. Situazioni come questa si stanno ripetendo. Pensiamo siano centinaia i casi simili in tutta Italia.» e, a questo proposito, ha aggiunto «Ci sono stati altri casi a Roma, Milano, Napoli, Como, Genova ma purtroppo chi ha il coraggio e la forza di presentarsi ai nostri sportelli rappresenta solo una piccola parte dei senzatetto ‘sanzionati’. In molti la multa la strappano perché tanto non hanno i soldi per pagare. Ma poi, se riusciranno ad uscire dalla strada e a trovare un lavoro, si troveranno lo stipendio pignorato, per un quinto, con il rischio di ricadere nella povertà».