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Dpcm Natale: dubbi degli italiani su domicilio, residenza e abitazione

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All'indomani dell'ultimo Dpcm, restano molti i dubbi degli italiani. Le Faq del governo chiariscono quesiti su spostamenti, anziani, quarantena.

Gli italiani si preparano a trascorrere un Natale anomalo e lontano dalla più consolidata tradizione, tra divieti e limitazioni in occasione delle festività, ma c’è bisogno di più chiarezza: all’indomani degli obblighi sanciti dal nuovo Dpcm, è importante differenziare residenza, domicilio e abitazione.

Le regole sugli spostamenti

Il viceministro dell’Interno Matteo Mauri non lascia spazio a dubbi e sottolinea che “non ci saranno deroghe” al divieto di spostamento tra Comuni per Natale. Così sono molti i cittadini che vorrebbero delucidazioni su eventuali rientri a casa. Inoltre, quando è necessaria la quarantena? E dopo diversi mesi di isolamento, lontani dagli affetti e dai familiari più stretti, gli anziani sono costretti a restare ancora da soli in vista del Natale? Il Governo cerca di fare chiarezza e rispondere alle domande più frequenti da parte degli italiani.

L’ultimo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte prevede restrizioni valide dal 4 dicembre 2020 fino al 15 gennaio 2021. Ma diversi punti appaiono ancora poco chiari. Così sono state pubblicate sul sito dell’esecutivo le Faq, cioè risposte a domande frequenti.

Gli spostamenti per fare visita a parenti o amici saranno possibili solo se ci si muove tra aree in zona gialla. Vietato uscire dalla propria Regione dal 21 dicembre 2020 e fino al prossimo 6 gennaio 2021. In quel periodo gli unici spostamenti consentiti, sempre e solo tra luoghi in area gialla, sono quelli necessari per raggiungere la propria residenza, il domicilio o la propria abitazione. Il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio sono previste le limitazioni più dure. Sarà comunque possibile spostarsi all’interno del proprio comune. Per motivi di lavoro, necessità o salute sarà sempre possibile varcare i confini del proprio comune, raggiugendo altre città o Regioni.

Dpcm, differenza tra residenza, domicilio e abitazione

C’è ancora poca chiarezza su concetti come “residenza”, “domicilio” e “abitazione”. Giuridicamente, la residenza è intesa come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale e indicata nei registri anagrafici. Il domicilio può non coincidere con la residenza. Infatti, giuridicamente, con il termine “domicilio” si fa riferimento al luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi interessi. Attorno al concetto di abitazione, invece, manca una precisa definizione giuridica. Alla luce dell’ultimo Dpcm, l’abitazione va individuata come il luogo dove davvero si abita, dove si è presenti con una certa continuità e stabilità (quindi per periodi continuati, anche se limitati, durante l’anno). È considerata abitazione anche il luogo in cui ci si reca in alcuni giorni della settimana per motivi di lavoro, di studio o per altre esigenze. Da tale catalogazione, tuttavia, restano escluse le seconde case, dove si va per trascorrere un periodo di vacanza.

Le persone che vivono in un luogo diverso da quello del proprio partner, ma con il quale si ritrovano con regolare frequenza e periodicità nella stessa abitazione, potranno spostarsi per ricongiungersi anche nel periodo compreso tra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021. Sul sito del Governo si legge: “Io e il mio coniuge/partner viviamo in città diverse per esigenze di lavoro (o per altri motivi). Sarà possibile per me o per lui/lei raggiungerlo/a, anche dopo il 21 dicembre, per trascorrere insieme le feste?”. “Sarà possibile se il luogo scelto per il ricongiungimento coinciderà con quello in cui si ha la residenza, il domicilio o l’abitazione”, è la risposta.

Anziani e quarantena

L’esecutivo non transige neppure sugli spostamenti per fare visita a parenti anziani, affinché non trascorrano soli le festività natalizie. Se c’è un parente non autosufficiente che vive da solo, resta naturalmente possibile muoversi anche tra comuni diversi, ma la necessità di assistenza non giustifica lo spostamento di più di un parente adulto. Eventualmente però, può essere accompagnato dai minori che abitualmente già assiste.

Chi rientra dall’estero, inoltre, ha obbligo di quarantena. Consentito lo spostamento ai genitori separati che tra il 21 dicembre e il 6 gennaio vogliono lasciare il proprio comune o la propria Regione per trascorrere le feste con i figli minorenni.