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Gimbe: "Tempesta perfetta rischia di innescare la terza ondata"

Coronavirus Gimbe terapia intensiva

La zona gialla diffusa e l'entusiasmo per l'arrivo dei vaccini rischiano secondo la fondazione Gimbe di innescare una terza ondata di contagi.

Il passaggio dell’intero paese in zona gialla prima delle festività natalizie e l’entusiasmo per l’arrivo del vaccino rischiano secondo Gimbe di innescare la tempesta perfetta della terza ondata di contagi: di qui l’invito a tenere alta l’attenzione anche perché in 15 regioni i ricoveri nei reparti ordinari e in terapia intensiva, pur in calo, continuano a rimanere sopra la soglia di saturazione.

Gimbe sulla terza ondata

Il consueto monitoraggio che prende in esame il periodo dal 2 all’8 dicembre 2029 ha evidenziato un leggero rallentamento nella crescita dei nuovi casi accompagnato però da un’altrettanta diminuzione del numero di tamponi effettuato. Il rapporto tra nuovi casi e test rimane sostanzialmente stabile e cala del 5,4% il numero di soggetti attualmente positivi (737.525 da 779.945). In discesa anche i decessi, che rimangono sempre alti, così come ricoveri e rianimazioni occupate.

Il Presidente della Fondazione Nino Cartabellotta ha sottolineato come le riduzioni rappresentino gli effetti delle misure introdotte con gli ultimi decreti, sovrastimati però secondo lui da una consistente riduzione dell’attività di testing. Nella settimana in questione si è infatti registrato un decremento del 36,8% nei tamponi effettuati (-45.851 casi testati al giorno): se in media dal 12 al 18 novembre se ne erano fatti 214.187 al giorno, dal 2 all’8 il numero medio era pari a 179.845.

A invarianza di misure restrittive, la discesa della curva sarà molto lenta, certo non paragonabile a quella della prima ondata“, ha aggiunto. Essendo il quadro ancora instabile, Cartabellotta ha messo in guardia sul non intendere il colore giallo delle regioni come un via libera agli assembramenti e il vaccino un alibi per abbassare la guardia. Anche perché, “nella più ottimistica delle previsioni, un’adeguata protezione a livello di popolazione si raggiungerà solo nell’autunno 2021“.