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Miozzo: "Spostamenti ridotti a Natale, virus non ammette deroghe"

Agostino Miozzo

Miozzo ribadisce che gli esperti sconsigliano gli spostamenti tra Comuni a Natale: consentirli sarebbe per lui una scelta politica.

Il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico Agostino Miozzo ha manifestato la necessità di ridurre gli spostamenti durante le vacanze di Natale. La scelta di consentire deroghe, ha spiegato, è una decisione politica di cui si rende responsabile il governo e, nel caso, il Parlamento: “Noi tecnici abbiamo più volte sottolineato i rischi legati al movimento di un gran numero di persone“.

Miozzo sugli spostamenti a Natale

Intervistato da La Stampa, l’esperto ha sottolineato di essere consapevole del fatto che l’esecutivo aprirà alla possibilità di spostarsi tra Comuni diversi anche a Natale perché altrimenti chi vive nelle grandi città avrebbe dei vantaggi rispetto a chi risiede in un paese con meno di 5 mila abitanti. Pur rendendosi conto “del messaggio terribile che mandiamo a milioni di cittadini che non potranno incontrarsi con i loro cari a Natale“, ha tuttavia ricordato come siano proprio gli incontri tra non conviventi ad essere potenziali occasioni di contagio. Il fatto di essere familiari, ha spiegato, non è di per sé un passaporto di immunità: “Il virus non consente deroghe“.

Per quanto riguarda il fatto che da domenica 13 dicembre, con la nuova ordinanza firmata dal Ministro Speranza, quasi tutta l’Italia entrerà in zona gialla, Miozzo ha nuovamente parlato di una scelta politica. Per lui si poteva decidere di far partire il blocco degli spostamenti dal 14 dicembre invece che dal 21. In Germania per esempio, nonostante il numero giornaliero di morti più basso di quello italiano, si sta pensando di imporre un lockdown duro. “Da noi invece molti chiedono di allentare le misure“, ha aggiunto.

Quanto infine alla scuola, il coordinatore del Cts ha dichiarato che se non si riuscisse a riportare tutti gli studenti in classe nemmeno a gennaio, “vorrà dire che avremo fallito tutti, politici e tecnici. Avremo fallito come Paese“.