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Covid, Gino Strada: "Preoccupato per gennaio e febbraio"

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Gino Strada commenta con cautela la situazione covid in Italia, puntando il dito contro il taglio alla sanità pubblica.

Opsite da Lucia Annunziat, il fondatore di Emergency Gino Strada ha parlato dell’emergenza covid in Italia, mostrandosi visibilmete preoccupato per ciò che accadrà a gennaio e faebbraio dopo le feste natalizie. Strada è favorevole al vaccino, ma avverte: “Ci vuola maggiore responsabilità d aparte di tutti per uscirne”.

Gino Strada sul covid: “Sono preoccupato”

Durante l’ultima puntata di Mezz’ora in Più del 13 dicembre, programma condotto da Lucia Annuziata, il fondatore di Emergency Gino Strada ha parlato dell’emergenza covid in Italia, senza peli sulla lingua.

Strada, infatti si mostra preoccupato per la situazione che si svlupperà a gennaio e febbraio dopo le feste natalizie. “Sembra di vivere in un paese superficiale perché si dimentica che ogni giorno abbiamo centinaia di morti. Questa cosa non è trattata da parte di tutti con il dovuto rispetto“, ha poi aggiunto come commento finale.

Sulla presunta fine della pandemia, Gino Strada dichiara: “Credo che non ne usciremo comunque prima di 2-3 anni. Non si risolverà con le vaccinazioni che limitano il numero di morti ma non il diffondersi della malattia“.

Il medico di Emergency è certamente favorevole alle vaccinazioni, anche se lo preoccupano alcune scelte di mercato fatte più per soldi che a livello scientifico.

Infine, Gino Strada commenta l’attuazione delle misure anticovid, segnalando l’ingente taglio alla sanità negli ultimi 10 anni che avrebbe compromesso al stabilità degli ospedali durante l’epidemia. In conclusione, un monito alle istituzioni: “L’emergenza non si supera con le terapie intensive, ma sul territorio. Noi siamo debolissimi. Ci vuole responsabilità di tutti per uscire da questa situazione.