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Torino, il padre: "Non sono contento che mio figlio sia gay"

chirurgo cinese addormentato

Torino, ha parlato il padre: "Non sono contento che mio figlio sia gay. Era anche una questione di soldi"

Ha assoldato un picchiatore per spezzare le mani del figlio, chirurgo, perché omosessuale. È la triste storia che arriva da Torino, e il padre ora ha rilasciato delle dichiarazioni in merito alla faccenda, che non si è conclusa con un pestaggio, ma è finita comunque in Procura.

Padre assolda picchiatore per figlio

“Pagare qualcuno per spezzargli le mani? No, non è vero niente”. Sono le parole del padre torinese, scontento di suo figlio, che ha assoldato un picchiatore per punirlo. Arriva la testimonianza del padre, che ha parlato a La Stampa, e dopo aver negato di aver commesso il gesto, dice anche: “Ho mandato una persona che poi è sparita“. L’ingegnere torinese spiega di aver seguito i consigli del suo legale. “Mi ha detto che anche l’altra figlia sarebbe venuta a testimoniare contro di me, cosa potevo fare?“. L’uomo ha scelto di patteggiare una pena a due anni di reclusione, dato che l’episodio, anche se non avvenuto, è finito comunque in Procura.

“Non sono contento che sia gay”

Il padre 75enne ammette di non essere felice di suo figlio: “Non ero contento, avrei voluto dei nipoti, mi sembra abbastanza normale”. E dal figlio sono arrivate le parole di sconforto e il racconto di quei tre anni d’inferno che ha dovuto passare a causa della sua omosessualità. Un rapporto padre-figlio che si è spezzato da tempo, come racconta il padre: “È un megalomane, si crede chissà chi perché fa il dottore, ci parliamo solo per avvocati”. Il picchiatore, però non sarebbe stato assoldato solo per “punire” l’omosessualità del figlio. “È una questione di soldi, c’è anche di mezzo un testamento” ha commentato il padre. che, per ora, è molto titubante su un possibile riavvicinamento: “Un domani, domani, domani” ripete. Con una frase che forse fa ben sperare: “Sì, gli voglio ancora bene”.