I 18 pescatori italiani sequestrati in Libia sono stati finalmente biberati. Due imbarcazioni li stanno portando a Mazara del Vallo con l’arrivo previsto nella mattinata di domenica 20 dicembre. Si conclude un calvario durato 108 giorni. L’imbarcazione procede e si trova a circa 400 miglia dalla destinazione.
Pescatori liberati: dalla Libia a Mazara
I due pescherecci sono attualmente scortati da alcune navi militari battenti bandiera italiana. Immediata l’organizzazione per riportare i 18 siciliani nella propria terra. All’arrivo è previsto, come da norme anti Covid-19, un tampone molecolare. Successivamente, invece, seguiranno un periodo di quarantena vicino le rispettive famiglie. Hanno espresso grande soddisfazione anche le forze di maggioranza per l’esito positivo.
La testimonianza
L’armatore dell’imbarcazione, Marco Marrone, ha commentato all’Ansa l’epilogo di una vicenda durata 108 giorni e accompagnata da tanta tensione. “In questi 108 giorni abbiamo cambiato quattro carceri in condizioni sempre più difficili. L’ultimo dove siamo stati era al buio – commenta – ci portavano il cibo con i contenitori di metallo. È stato davvero molto complicato: accendevano e spegnevano le luci, a loro piacimento”.
Marrone ha dichiarato che non vi è stato alcun tentativo di violenza, nonostante cambi continui di celle e di carcere. “Abbiamo subito delle umiliazioni, pressioni piscologiche – conclude – ma mai violenze. Quando ci hanno detto che era il giorno buono non ci abbiamo creduto e per fortuna è andato tutto bene”.