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Coronavirus uccide intera famiglia di Teramo

coronavirus uccide famiglia

Prima i genitori, poi il figlio di 56 anni: in soli 10 giorni il coronavirus si porta via un'intera famiglia.

Il coronavirus continua mietere vittime, incurante di tutti gli sforzi per combatterlo. A Campli, comune in provincia di Teramo, in Abruzzo, il Covid-19 ha ucciso una famiglia intera in soli 10 giorni. L’8 Dicembre è morto il padre, Giovanni Malaspina, 82 anni, ex direttore dell’Ufficio Registro. Soltanto cinque giorni più tardi a perdere la vita è stata la moglie, Italia Di Pietro, 79 anni, ex impiegata delle Poste.

Durante la mattina di venerdì 18 Dicembre, anche il figlio, Tiberio Malaspina, è morto a causa del virus. Tiberio, dipendente dell’Agenzia delle Entrate, 56 anni, si trovava nel reparto di terapia intensiva per malati Covid all’ospedale Mazzini di Teramo.

Il 56enne, molto conosciuto e stimato in paese, era sposato con figli. Dopo il divorzio era tornato a vivere con i genitori. Tiberio Malaspina ha contratto il virus dedicandosi alle cure del padre e della madre. L’enorme cuore dell’uomo era cosa nota a tutti. Appena poteva infatti, Tiberio volava in Brasile, nella foresta Amazzonica, per dare una mano allo zio missionario, padre Benito di Pietro, da anni al fianco degli Indios e delle popolazioni dell’Amazzonia.

Coronavirus uccide famiglia

Una storia tragica che ha sconvolto l’intera comunità di Campli. Il sindaco del paese, Federico Agostinelli, ha dichiarato commosso: “Una storia straziante quella di questa famiglia che ha vissuto la perdita di padre, madre e figlio nel giro di pochi giorni. Il dolore purtroppo è condiviso con tanti cittadini che hanno dovuto dare l’ultimo saluto ad un loro caro, spesso senza poterlo nemmeno fare direttamente, costretti in isolamento domiciliare. Sono consapevole e so che i miei pensieri sono quelli di un’intera comunità che, nel caso della famiglia Malaspina, si stringe intorno a Giuliano, l’unico rimasto in vita della famiglia perché abita in un’altra casa”.

Il primo cittadino ha poi concluso inviando un abbraccio virtuale all’unico superstite, impegnandosi a dare un sostegno concreto e tutto l’aiuto di cui potrebbe aver bisogno.