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Natale, per andare a Messa servirà l'autocertificazione

Covid e messa di Natale anticipata, il vescovo: "Non è strano"

La precisazione è arrivata direttamente dalla Conferenza episcopale italiana (Cei)

Stando all’ultimo Dpcm, a Natale si può andare a Messa, ma serve l’autocertificazione. Lo ha fatto sapere la Conferenza episcopale italiana (Cei). In una nota ha sottolineato che “nella situazione disegnata dal Decreto-legge non ci sono cambiamenti circa la visita ai luoghi di culto e le celebrazioni: entrambe sono sempre permesse, in condizioni di sicurezza e nella piena osservanza delle norme”.

Ricordiamo che, nei giorni clou delle festività, Natale, Capodanno ed Epifania, sarà possibile celebrare fino a quattro messe al giorno in modo da evitare assembramenti nelle chiese. Questo è stato deciso tramite un decreto dalla Congregazione del Culto divino, firmato dal cardinale Prefetto Robert Sarah e dall’arcivescovo Arthur Roche, Segretario.

Alla Messa di Natale con l’autocertificazione

“Durante i giorni di “zona rossa” (e cioè 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e 1, 2, 5, 6 gennaio) – continua la Cei – si consiglia ai fedeli di avere con sé un modello di autodichiarazione per velocizzare le eventuali operazioni di controllo”. E ancora: “La circolare del ministero dell’Interno del 7.11.2020 ha precisato che i luoghi di culto dove ci si può recare per una visita o per la partecipazione a una celebrazione dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini“.

Infine la Cei ne ha ricordato che “sarà cura dei Vescovi suggerire ai parroci di ‘orientare’ i fedeli a una presenza ben distribuita, ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale che offre diverse possibilità: Messa vespertina nella vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno. Per la Messa nella notte sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto coprifuoco”.

I Vescovi hanno inoltre esortato, “soprattutto in queste giornate, a non dimenticare e ad accompagnare tutte le persone, che comunicano le loro fatiche, le loro speranze, chiedendo preghiere e aiuti materiali e spirituali”.