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Stefano Ansaldi, ginecologo ucciso a Milano: nuova pista nelle indagini

Ginecologo ucciso a Milano

Gli investigatori stanno valutando una nuova pista relativamente alle indagini sulla morte del ginecologo Stefano Ansaldi, ucciso per strada a Milano.

Il ginecologo campano Stefano Ansaldi è stato assassinato a Milano, in via Macchi, situata in zona Centrale, nel tardo pomeriggio di sabato 19 dicembre. Le prime ricostruzioni effettuate dalle forze dell’ordine avevano attribuito la vicenda a un tentativo di rapina degenerato in omicidio. Nelle ultime ore, però, pare che i carabinieri stiano lavorando a una nuova pista.

Ginecologo ucciso a Milano: nuova pista

Stefano Ansaldi, 65 anni, è stato sorpreso mentre attraversava un passaggio pedonale costruito ad hoc da una ditta impegnata in lavori di ristrutturazione di un edificio, situato all’incrocio tra via Macchi e via Scarlatti. L’aggressione, secondo quanto comunicato, è stata attuata da due uomini di età compresa tra i 30 e i 35 anni ed era finalizzata, probabilmente, a rapinare il 65enne.

L’ipotesi della rapina, tuttavia, è attualmente affiancata da un nuovo sospetto avanzato dagli investigatori che si occupano del caso. Si pensa, infatti, che l’omicidio del ginecologo sia avvenuto in seguito a una lite e a una conseguente colluttazione tra conoscenti.

Gli indizi sui quali indagano gli inquirenti

Gli elementi che avvalorano la tesi dell’assassinio da parte di persone conosciute dalla vittima sono molteplici: a questo proposito, gli inquirenti stanno indagando circa un presunto saluto prenatalizio verificatosi tra Ansaldi e una parente. Inoltre, al momento dell’uccisione, il ginecologo aveva con sé, oltre al portafogli e all’orologio, anche una ventiquattrore che potrebbero indicare la volontà dell’uomo di lasciare la città. I responsabili dell’omicidio, poi, si sarebbero cambiati i vestiti, gettando via gli indumenti indossati al momento dell’aggressione. Un simile atteggiamento potrebbe essere stato inscenato per confondere le forze dell’ordine e depistare le indagini ma anche indicare che i due malintenzionati avessero premeditato la violenza.

L’ipotesi che Stefano Ansaldi possa non essere stato ucciso in modo casuale, infine, comporterebbe l’abbandono della teoria relativa alla presenza di rapitori seriale, annullando difatti qualsiasi legame tra la vicenda del medico e la sorte toccata a un 72enne, derubato e malmenato in strada, poco dopo e poco lontano dal luogo in cui è stato assassinato Ansaldi.

I post commemorativi pubblicati sui social

La prematura dipartita del professionista campano è stata commemorata nei pressi del suo studio collocato in Piazza Cavour, a Napoli, e a Benevento, sua città di origine. Molti anche i post sui social pubblicati per ricordare l’esperienza e l’umanità del ginecologo. Tra questi, la cantante Nancy Coppola ha ricordato di essere stata seguita da Ansaldi durante la sua gravidata mentre una giovane donna, riferendosi al medico, ha scritto con rabbia e commozione: «Ha aiutato tantissime di noi, non è possibile che abbia fatto una fine del genere».