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Covid, Vaia: "Spallanzani al lavoro per sequenziare nuova variante"

Francesco Vaia

La nuova variante inglese del Covid è studiata dall'Istituto Spallanzani, che è pronto a isolarla e sequenziarla.

L’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, dopo che un paziente è atterrato a Fiumicino dal Regno Unito ed è risultato positivo al Coronavirus, è pronto a isolare e sequenziale la nuova variante inglese del Covid. Al momento sono in corso tutti i test per capire se la positività del passeggero è dovuta alla nuova variante del virus.

Vaia sul Covid

Il cittadino italiano è assolutamente asintomatico. Sta bene è in isolamento domiciliare nella sua abitazione” ha riferito Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Inmi, in un’intervista per il Corriere della Sera. Al momento questo paziente è trattato come qualsiasi altro paziente positivo al Covid. “Intanto sono cominciate le indagini sierologiche e di laboratorio. Se necessario, proseguirà tutto il corredo di approfondimento diagnostico previsto” ha aggiunto l’esperto. “Per avere la conferma che si tratti della variante inglese occorrono alcuni giorni per la lavorazione” ha spiegato Vaia, aggiungendo che l’individuazione della variante comporta una lavorazione più complessa. “Bisogna procedere ad un sequenziamento specifico” ha aggiunto Vaia. “Finora non si è verificata nessuna alterazione preoccupante della virulenza, ma bisogna mantenere alta l’attenzione” ha spiegato, riferendosi ai possibili rischi.

Secondo il medico, anche se il coronavirus mutato è arrivato in Italia non bisogna preoccuparsi, almeno per il suo stato attuale. I normali dispositivi di protezione individuali difendono le persone da qualsiasi variante del Covid, anche la forma più insidiosa. Francesco Vaia ha voluto ricordare che non è la prima volta che il virus muta. “Subito dopo l’estate il ceppo predominante in Europa, compresa l’Italia, è stata una variante probabilmente introdotta dalla Spagna. I virus mutati sono comunque un’evenienza che si è già verificata in questa pandemia, portando all’avvicendarsi dei ceppi predominanti in vari periodi e in vari territori” ha spiegato il medico, sottolineando che non sarà sicuramente neppure l’ultima volta che avremo a che fare con una variante. Il direttore è convinto che questa variante non metta in dubbio l’efficacia del vaccino anti-Covid. “Per come è stato pensato e sperimentato dovrebbe arrivare a coprire tutte le varianti” ha aggiunto.