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Nuova variante Covid, Ciccozzi: "Il vaccino funzionerà lo stesso"

Nuova variante covid vaccino

Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell’Università Campus biomedico di Roma, vuole però rassicurarci sull'efficacia del vaccino.

Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha lanciato l’allarme su una nuova variante del Covid 19 che ha colpito il Sud dell’Inghilterra; il mondo trema perché non è quindi più sicuro sull’efficacia del vaccino. Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell’Università Campus biomedico di Roma, vuole però rassicurarci. “Ci troviamo di fronte a un fenomeno del tutto naturale – spiega -. La mutazione in questione non intacca l’efficacia del vaccino”.

Nuova variante Covid, “il vaccino funzionerà”

Ciccozzi spiega che la nuova variante non deve farci paura “per tanti motivi”. “innanzitutto – spiega – perché la letalità sembra sia sempre la stessa, mentre, stando ai dati che sono attualmente disponibili, può essere cambiata la sua contagiosità. Questo cambiamento, peraltro, rientra nella evoluzione naturale e prevedibile di un virus che cerca sempre di replicarsi in un modo migliore che lo porti cioè a sopravvivere, riproducendosi. Ad oggi, infine, non ci sono prove di laboratorio che identifichino questa variante come più pericolosa. Non solo in termini di patogenicità e letalità. Ma anche nel senso che essa possa rendere meno efficace i vaccini che sono ormai in dirittura di arrivo.

L’epidemologo però riconosce che è giusto prestare particolare attenzione: “Possibile che aumenti la contagiosità e che aumenti la patogenicità”. Tuttavia questo “in molti casi favorisce l’ospite in quanto i coronavirus cercano di adattarsi e convivere in una condizione di parassitismo con lui. Tant’è vero che, senza che l’andamento epidemiologico ne sia stato sconvolto, in Italia si sono diffuse nei mesi scorsi almeno tredici varianti diverse di Sars Cov 2“.

Infine, riguardo alla letalità: “In base alle informazioni di cui disponiamo, è molto poco probabile che sia aumentata la letalità”. Questo, “proprio in virtù della tendenza, propria di molti virus, all’adattamento e al parassitismo. Questo “nemico” trova più utile trasformarsi in un parassita e convivere in simbiosi con l’ospite senza arrecare troppo danno che uccidere l’uomo. Ecco perchè, guardando la scena un po’ più da lontano, si può percepire chiaramente che in quest’anno il coronavirus in Europa ha accresciuto la propria contagiosità ma non la propria letalità”.