> > Vaccino covid, la prima in Italia è l'infermiera Claudia Alivernini

Vaccino covid, la prima in Italia è l'infermiera Claudia Alivernini

Vaccino covid infermiera Claudia Alivernini

Claudia Alivernini, la prima infermiera a ricevere il vaccino covid in Italia.

Il vaccino covid arriverà in Italia il 26 dicembre, per poi iniziare con le somministrazioni già dal giorno successivo. Il V-day europeo che per in Italia trova in Claudia Alivernini la prima persona che verrà vaccinata. È un’infermiera dello Spallanzani di Roma, ha 29 anni e si è dichiarata orgogliosa di poter rappresentare tutti gli operatori sanitari che sono stati in prima linea proprio come lei. “Vaccinarsi – ha detto in conferenza stampa – è un atto d’amore e di responsabilità nei confronti dell’intera comunità. Lo dobbiamo, per rispetto, alle persone che hanno perso la vita a causa del Covid-19 anche tra i miei colleghi, cioè gli operatori sanitari”. La Alivernini ha studiato all’Università la Sapienza di Roma e, oltre che allo Spallanzani, ha lavorato con le unità mobili Usca-R della Regione Lazio, assistendo a domicilio molti pazienti anziani affetti da Covid. Al momento sta seguendo un master in infermieristica forense.

Vaccino covid, l’infermiera Claudia Alivernini

Oltre a Claudia Alivernini saranno vaccinati lo stesso giorno anche altri quattro dipendenti dell’ospedale Spallanzani: si tratta di un operatore socio sanitario, di una ricercatrice e di due medici. Il piano prevede poi che nel pomeriggio di domenica sarà il turno di cinquanta medici e infermieri delle Uscar, mentre la settimana prossima sarà il turno delle Rsa.

Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, nel corso della conferenza stampa ha così commentato l’avvio delle vaccinazioni: “C’è un’altissima percentuale di adesione degli operatori dell’Istituto per le malattie infettive di Roma alla campagna di vaccinazione. Ed è un dato positivo, questa è la campagna vaccinale della rinascita dopo aver attraversato un periodo difficilissimo. Siamo in un passaggio delicato – ha sottolineato – e con il vaccino intravediamo la luce al di là del tunnel. Ci sembrava importante e significativo vaccinare per prima una persona che ha attraversato questo deserto. Perché abbia un grande valore simbolico”.