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Vaccino covid, Arcuri: "L'immunità di gregge arriverà in autunno"

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Per Arcuri l'immunità di gregge arriverà solo in autunno, quando l'80% degli italiani si sottoporrà al vaccino.

Il commissario straordinario per l’emergenza covid, Domenico Arcuri, ha rilasciato delle dichiarazioni in merito al vaccino contro il coronavirus all’uscita dell’ospedale Spallanzani, dove oggi sono stati vaccinati i primi esponenti del settore medico ospedaliero. Per Arcuri è ancora troppo presto per ritenere che tutto sia finito, visto che la cosiddetta immunità di gregge arriverà solo quando una larga fetta della popolazione sarà stata protetta. “Noi – ha detto il commissario – facciamo il tifo affinché le aziende che hanno sottoscritto i contratti con l’Ue e quindi Italia per le forniture, possano essere presto autorizzate all’immissione in commercio del vaccino. Per l’autunno auspichiamo di raggiungere l’immunità di gregge, con l’80% degli italiani vaccinati. E in quel momento che saremo davvero fuori dal tunnel”.

Vaccino, Arcuri: “Immunità di gregge in autunno”

Poi sulle polemiche che come sempre accompagnano ogni grande avvenimento italiano, Arcuri decide di tagliare corto e invita tutti a non fare paragoni con gli altri Paesi:“Oggi non è un giorno di polemica, l’Italia, come la Francia, la Germania ed altre nazioni, ha un piano ben preciso e abbiamo iniziato lo stesso giorno”.

Il commissario si è soffermato poi proprio sul piano che, come noto, prevede che il vaccino arrivi prima a medici, infermieri, ospiti e personale delle Rsa. “La prossima settimana cominceremo a vaccinare – ha detto Arcuri – L’obiettivo è che con il vaccino gli ospedali tornino ad essere luoghi sicuri ed anche evitare quei focolai che hanno afflitto le residenze per gli anziani. Ci vorranno mesi, ma ce la faremo. Noi abbiamo il compito di informare gli italiani sull’importanza del vaccino e siamo sicuri che la stragrande maggioranza della popolazione lo capirà”.

In merito all’organizzazione delle strutture atte alla somministrazione del vaccino, Arcuri assicura che l’Italia ha già previsto 300 presidi ospedalieri su tutto il territorio, da dove inizieranno le vaccinazioni per le categorie che conosciamo”. In seguito, “quando partirà la campagna di massa ci saranno 1500 punti dove potersi vaccinare e anche unità mobili per recarsi dalle persone impossibilitate a muoversi”.