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Da discoclub a minimarket, la decisione del gestore per superare il lockdown

discoclub minimarket

Il gestore di un discoclub di Torino ha deciso di trasformare la sua attività in un minimarket per poter restare aperto anche durante il lockdown.

Il lockdown rischiava di costringerlo a chiudere il locale che aveva aperto da appena due settimane, così un giovane gestore ha deciso di trasformare il discoclub Diabolik in un minimarket di quartiere. È successo a Torino, dove Marco Cassarà aveva inaugurato il suo discoclub lo scorso 23 febbraio, due giorni dopo il primo caso di coronavirus in Italia e poco prima che il governo dichiarasse il lockdown imponendo la chiusura di migliaia di attività commerciali: “L’idea è nata da un mio piccolo sogno, io volevo questo. Però purtroppo l’8 marzo è stata la nostra seconda e ultima serata perché siamo riusciti a farne solo due”.

Torino, da discoclub a minimarket

“Questa tipologia di locali erano gli ultimi a poter riaprire, quindi ho detto l’alimentari è una cosa che non morirà mai, sono beni primari e quindi è l’unica cosa che non potranno chiudere”, così Cassarà ha dichiarato in un’intervista a Il Fatto Quotidiano, spiegando come una volta accertato che il lockdown sarebbe durato ancora per molto tempo ha subito avviato le pratiche per la trasformazione del locale in un minimarket: Piangermi addosso è una cosa che non mi è mai piaciuta, quindi non ho voluto dare colpa al Covid o allo stato, è andata così e ci siamo inventati qualcosa. Come da zero ci siamo inventati il discoclub da discoclub passiamo all’alimentari, se ci sono riuscito una volta ci riesco anche la seconda e così è stato”.

Rispondendo alle domande del giornalista, Cassarà ha poi illustrato i possibili piani futuri per la sua attività: “La trasformazione è stata accolta bene dai vicini. Non erano infatti molto contenti del discoclub perché essendo in una zona abitata la musica un po’ usciva e li capisco che potesse dare fastidio. […] Io ormai penso di abbandonare il progetto discoclub e tenere il minimarket, poi se questo minimarket andrà talmente bene che mi darà la possibilità di aprire un discoclub lo aprirò nuovamente, magari in una zona un po’ più isolata così non do fastidio al vicinato”.

Sul finale, il gestore ha infine raccontato il motivo che l’ha spinto a non arrendersi e a cercare nuove soluzioni: “Io da questa esperienza ho capito che nella vita tutto può cambiare da un momento all’altro, però non bisogna mai piangersi addosso e dare la colpa a qualcuno ma avere la forza di andare avanti. A me la forza di andare avanti me l’ha data anche mia figlia che è nata giusto in quel periodo li, quindi non mi sarebbe piaciuto farle vedere un papà sconfitto appena nata”.