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Sileri: "Medici e infermieri restii al vaccino hanno sbagliato lavoro"

Pierpaolo Sileri

Il viceministro Sileri ritiene incomprensibile che ci siano medici e infermieri restii al vaccino dopo aver vissuto in prima persona la pandemia.

Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri ha commentato la resistenza di una piccola percentuale di medici e infermieri a vaccinarsi contro il Covid ritenendo che “se hanno ancora dei dubbi dopo aver visto ciò che è accaduto probabilmente hanno sbagliato lavoro“.

Sileri sui medici restii al vaccino

L’esponente del governo, intervenuto durante la trasmissione Storie italiane in onda su Rai Uno, ha manifestato la sua perplessità nel sentire di colleghi medici o infermieri restii a farsi il vaccino. Capendo il comune cittadino che, non avendo delle basi scientifiche consolidate e non avendo studiato Medicina, può avere una certa riluttanza a farsi il vaccino, ritiene incomprensibile che chi invece ha vissuto la pandemia in prima persona manifesti dei dubbi.

Ha poi continuato ribadendo che la campagna vaccinale, iniziata simbolicamente domenica 27 dicembre, partirà dal personale sanitario anche se “credo che dovrà essere fatta qualche modifica come già anticipato autonomamente da qualche Regione“. Tra le categorie a rischio e dunque da proteggere Sileri inserirebbe per esempio i farmacisti, tra cui si sono registrati decessi durante la prima ondata, e gli odontoiatri.

Ha inoltre aggiunto dicendo che quando saranno disponibili anche gli altri vaccini l’Italia avrà a disposizione un armamentario ampio per poter procedere a una campagna che la vedrà impegnata per tutto il 2021. A breve dovrebbero infatti arrivare le autorizzazioni dell’Ema all’utilizzo degli antidoti prodotti da Moderna e AstraZeneca, con l’obiettivo, enunciato dal ministro Speranza, di avere 13 milioni di vaccinati nel primo trimestre dell’anno.