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Vaccino Covid, lo studio: "Se lo facciamo, 30mila morti in meno"

Vaccino Covid

Uno studio dell'Università di Roma Tor Vergata mostra cosa accadrebbe se si vaccinasse più dell'80% della popolazione a rischio

Stando a uno studio dell’Università di Roma Tor Vergata, se si riuscisse a somministrare il vaccino contro il Covid ad almeno l’80% della popolazione fragile e a rischio vedremmo un drastico crollo delle vittime. Sarebbero, infatti, circa trentamila i morti in meno. Questo, però, ribadisce l’Università, solo se gli italiani decideranno di aderire, in massa, alla vaccinazione anti-Covid e se il vaccino si confermerà efficace così come promette di essere. La notizia è stata riportata dal Sole 24 Ore.

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Grazie alle vaccinazioni nei primi nove mesi del 2021 si potrebbero già evitare circa 17mila decessi. È quanto ha affermato uno studio in via di pubblicazione dell’Università Tor Vergata di Roma. Lo studio porta la firma di Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia sanitaria e direttore del centro Eehta Ceis. “Se non si riuscisse a coprire un target adeguato entro il secondo trimestre del prossimo anno rischieremmo di avere oltre 8mila decessi in più”, dice.

Questo modello “è stato sviluppato replicando le curve del 2020 con l’occupazione dei posti letto negli ospedali simile nel corso del prossimo anno”, ha aggiunto Andrea Marcellusi, ricercatore di Eehta-Ceis. Inoltre, con un’ampia adesesione al vaccino avremmo “un’ospedalizzazione più che dimezzata“. “Scenderebbe sotto il 50% anche la media giornaliera dei pazienti ospedalizzati, prevista sempre al di sotto dei 10mila posti letto contro gli oltre 30mila ricoveri nei picchi della pandemia”. Si tornerebbe così a una situazione pre-covid per le strutture sanitarie.