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Vaccino Covid, ipotesi patente di immunità per voli e stadi

Vaccino anti-Covid

Le parole del direttore dell'Inmi Spallanzani di Roma dopo che le prime 139 persone sono state vaccinate.

Il 27 dicembre sono state somministrate in Italia le prime dosi di vaccino contro il Covid 19. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane la somministrazione dovrebbe procedere come previsto sulle categorie impegnate in prima linea nella lotta per contenere la pandemia e a quelle più a rischio. Intanto si continua a discutere sull’obbligatorietà del vaccino. Una nuova ipotesi potrebbe essere la creazione di una “patente di immunità” per entrare nei luoghi chiusi più affollati e viaggiare su treni e aerei.

Vaccino Covid, ipotesi patente di immunità

Un altro strumento per aumentare i vaccinati sarà l’obbligatorietà da inserire come prerequisito nel contratto di alcune categorie di dipendenti pubblici, come medici, infermieri e insegnanti, lavoratori tra i più esposti al rischio contagio.

Intanto, Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Inmi Spallanzani di Roma, ha parlato del V-Day all’interno dell’Istituto e garantito sull’efficacia del vaccino. “Ci siamo svegliati più sereni e più ottimisti: abbiamo il primo vaccino, ne abbiamo somministrati 139 e stanno tutti benissimo. Oggi però non è il tempo di rilassarsi né di ricercare o costruire storie o personaggi. Non abbiamo eroi o angeli, ma operatori che fanno il proprio dovere fino in fondo nella quotidianità e che hanno voluto dare la loro testimonianza d’amore per loro stessi, per i loro cari, per i pazienti, per il Paese.”

E ancora: “Continuiamo a lavorare perché la strada, ora in leggera discesa, è comunque ancora tutta da percorrere fino alla fine. Vinceremo, ma guai a distrarsi! La notte precedente il 27 dicembre, come tutte le vigilie importanti, è stata lunghissima e insonne. Mi è passato davanti tutto il film di questi 11 lunghissimi e duri mesi: dalla coppia cinese al ‘non abbiate paura’, dal giovane italiano proveniente dalla Cina al ‘non abbassiamo la guardia’, dai canti sui balconi alla depressione di massa, dalle spiagge e dalle discoteche prese d’assalto ai cattivi maestri che si lanciavano in dubbie esercitazioni sulla sconfitta prematura del virus, causa caldo”.