Recentemente intervenuto per descrivere la variante inglese del Covid-19 che sta spaventando tutta l’Europa, il virologo Fabrizio Pregliasco commenta l’attuale andamento del coronavirus in Ue e nel resto del mondo. I contagi sono ancora troppo alti. Per lui le misure restrittive permettono di ridurre il problema, ma non possono arginarlo completamente. Gli sbalzi termici, inoltre, ci indeboliscono, rendendoci più cagionevoli.
Pregliasco: “Troppi casi di coronavirus in Ue”
Con 981 morti nelle ultime 24 ore e 50.023 nuovi contagi, resta allarmante l’emergenza sanitaria nel Regno Unito. Situazione analoga in Germania, dove il bollettino giornaliero segnala 1.129 vittime. “1.129 famiglie vivranno il passaggio al nuovo anno in lutto. Questi dati dimostrano quanto questo virus possa colpire in modo brutale. Non vedo come si potrebbe tornare a una modalità pre-lockdown dopo il 10 gennaio”, è il commento il ministro della Salute tedesco Jens Spahn. Preoccupa il brusco rialzo della curva dei contagi in Europa, ma purtroppo non va meglio nel resto del mondo, dagli Usa al Brasile, dove sono stati superati i 7,5 milioni di contagi.
“Purtroppo il lockdown fa quello che può. Il problema sono sempre gli asintomatici, sono tanti e rappresentano una delle caratteristiche principali di questo virus: con le restrizioni stiamo solo cercando di mitigare i contagi, di ridurre la capacità di infezioni. Del resto si tratta di misure di sperimentazione, stiamo mediando”, ha sottolineato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano.
Sull’aumento dei contagi verificatosi negli ultimi giorni in Europa, Pregliasco ha commentato: “Probabilmente stiamo vivendo un rialzo dei contagi legato alle attività prenatalizie: le piccole aperture di inizio dicembre e il fatto che, in clima festivo, si è portati ad abbassare la guardia sta portando a un rialzo dei contagi”. Fondamentale, ancora una volta, prestare massima attenzione e accortezza. Importantissimo mantenere alta la guardia. Per il virologo, infatti, a metà gennaio “vedremo gli effetti del Natale: se c’è stato un rilassamento generale potremmo andare incontro alla terza ondata, verso il 15 gennaio. La lotta al Covid non è uno sprint, ma è una maratona: se ti rilassi troppo non arrivi più”.
La stagione invernale, inoltre, non aiuta ad arginare il virus. “Sicuramente gli sbalzi termici riducono la capacità del corpo di sapersi difendere, ci indeboliscono e quindi il virus trova terreno fertile“, ha commentato Pregliasco. Poi rassicura: “Per ora resta invece sotto controllo l’influenza stagionale: non sta emergendo in maniera sostanziale, anche grazie all’uso delle mascherine e al distanziamento”.