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Medico di Torino smonta le obiezioni di chi teme il vaccino anti-Covid

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Ottavio Davini, medico con 40 anni di esperienza, ha risposto punto per punto alle obiezioni di chi non si fida del vaccino anti-Covid.

Si susseguono le fake news attorno al vaccino anti-Covid e sono molti i cittadini timorosi della sua efficacia. Dopo il V-Day e le prime dosi somministrate in Ue, si è molto dibattuto sull’obbligo di vaccinazione per medici e personale sanitario. Stando a quanto dichiarato dal premier Conte, il Governo non prevede tale ipotesi, ma si fanno strada altre soluzioni. Il viceministro Pierpaolo Sileri si è detto “fiducioso” dell’adesione alla campagna vaccinale, ma ha precisato: “Se nei prossimi mesi la campagna non dovesse raggiungere i 2/3 della popolazione, allora si dovrebbero prendere delle contromisure. Tra queste, c’è l’obbligatorietà. Ma non è un problema attuale”. Tra le ipotesi, c’è quella di un patentino “di immunità” rilasciato dalle Regioni. In questo modo, sarà immediatamente identificato chi si è sottoposto alla vaccinazione e chi no. Dall’altro lato, il “patentino” consentirebbe a chi lo detiene di frequentare palestre, teatri, cinema e persino di prendere l’aereo e tornare a viaggiare. Tuttavia, l’esecutivo resta diviso. Il Movimento 5 Stelle pare sia contrario all’obbligatorietà del vaccino contro il coronavirus, mentre Italia Viva sembra essere di parere opposto. Molti gli esperti che hanno sottolineato l’importanza della vaccinazione per il personale sanitario. Tra questi, c’è Ottavio Davini, medico di Torino che ha smontato molto dettagliatamente le obiezioni di chi diffida del vaccino.

Medico di Torino contro le obiezioni sul vaccino

Ottavio Davini, medico con 40 anni di esperienza, al lavoro presso l’Azienda ospedaliero-universitaria San Giovanni Battista di Torino, sul suo profilo Facebook ha approfondito l’importanza del vaccino anti-Covid, rispondendo alle obiezioni di chi lo teme. Per il medico torinese, infatti, è fondamentale fidarsi dei ricercatori e del vaccino sviluppato, sottoponendosi quanto prima alla vaccinazione.

“Nel febbraio 2020 arriva in Europa (dalla Cina) un virus nuovo, nei confronti del quale nessuno ha difese immunitarie. Ha una letalità abbastanza bassa, ma è piuttosto contagioso. Quindi si diffonde rapidamente: in Italia, poi in Europa, poi nel mondo. I Paesi (tutti, chi più chi meno) adottano l’unica strategia possibile: quella delle chiusure, e si cerca di spiegare ai cittadini che le cose che funzionano sono 3: lavarsi le mani, indossare la mascherina e stare lontani. Perché una cura non c’è: è normale, per i virus, e questo non fa eccezione. Cosa c’è di strano? Purtroppo, niente. Avremmo voluto che non capitasse, ma è capitato. La cosa più probabile è che si tratti di una zoonosi, cioè un virus che è saltato di specie: da un animale all’uomo”, è la sintesi che Davini fa in merito allo scoppio della pandemia. Quindi ha ricordato: “Già su questa ricostruzione (che è sintetica ma basata su fatti e studi scientifici) si fanno milioni di pippe (il laboratorio di Wuhan, l’esperimento, il complotto internazionale, Soros, Bill Gates che già lo sapeva e si era organizzato e così via). Ma non voglio parlare di questo, e neanche dei negazionisti/complottisti, né degli errori fatti – in tutto il mondo – nella gestione della pandemia”.

Il suo interesse è capire il motivo di “questa feroce e scomposta opposizione al vaccino. Dato che continuiamo a ripeterci che con chi è contrario ai vaccini non bisogna essere aggressivi, ma che occorre essere pacati, argomentando serenamente e cercando di spiegare, mi sforzerò di essere educato, ma non sono certo di riuscire nell’intento”.

Le parole di Ottavio Davini

A chi dice che è stato sviluppato in tempi troppo brevi e non si sa quali siano le sostanze usate per produrlo, il medio di Torino risponde: “Si sa benissimo (vedere sito AIFA). Certamente non ci sono 5g, feti morti, metalli pesanti e altre cagate del genere. In pratica ci sono particelle di grasso che includono l’mRNA, colesterolo, sali, saccarosio e acqua. E basta”. Quindi ha aggiunto: “È stato sperimentato in tempi molto rapidi, questo sì, perché i Paesi e le istituzioni hanno messo sul tavolo una quantità mai vista di danaro. Il che ha permesso di correre molto, molto più velocemente del solito”. Ma ha precisato: “Sono state rispettate le tre fasi dei trial clinici che sono OBBLIGATORIE per qualunque nuovo farmaco”. Esse “vengono monitorate da FDA ed EMA, coinvolgendo centinaia di ricercatori. E i dati sono pubblicati e quindi di pubblico dominio. Se qualcosa non vi convince prima leggeteli”. Poi la frecciatina nei confronti di chi si improvvisa esperto scienziato: “Vi ci vorrà una decina d’anni, perché per capirli dovrete laurearvi in medicina o in scienze biologiche. Avere studiato a fondo virologia, immunologia, epidemiologia, statistica e qualcos’altro che adesso non mi viene in mente. E naturalmente dovete capire l’inglese scientifico. Io, per esempio, che ho solo una laurea in Medicina, una specializzazione e quarant’anni di ospedale, riesco a interpretarli solo a grandi linee (e li trovo convincenti). Quindi mi fido di quello che mi dicono quelli che hanno studiato”.

Il medico di Torino sui social ha approfondito punto per punto l’importanza del vaccino, aggiungendo: “L’RNA messaggero non può modificare il DNA”, a differenza di quanto detto da alcuni. “Questa è proprio una di quelle cose che – se uno avesse fatto le scuole giuste – non potrebbe dire. Non so se oggi è nel programma delle scuole superiori, ma a Medicina l’ho studiato. L’mRNA serve (mi perdonino gli esperti veri per la semplificazione) per trasferire le informazioni dal DNA e produrre le proteine. Dire che l’mRNA (che tra l’altro ha vita molto breve) può modificare il DNA è come dire che se ho un dado di carne per il brodo posso farmi la mucca in casa”.

A chi dice che il vaccino anti-Covid è pericoloso, spiega: “Questa è un’obiezione con un minimo di senso. Qualunque sostanza introdotta nel nostro organismo può scatenare imprevedibili effetti. Basta leggere il bugiardino di una cosa qualunque che avete in casa, anche la tachipirina. I vaccini sono – tra queste sostanze – tra le più sicure. I vaccini correntemente in uso hanno effetti molto severi (fino alla morte) nell’ordine – quando va male – di qualche unità per milione di somministrazioni. Il tema, come per qualunque farmaco, è il rapporto tra rischio ipotetico e beneficio certo. La copertura dei vaccini per Covid-19 è superiore al 90%. C’è un abisso tra il beneficio (enorme) e il rischio (remotissimo)”. Per Davini è “ragionevole” avere paura, ma puntualizza: “Io non ce l’avrei, perché vaccinarsi è pericoloso più o meno come attraversare la strada, ma capisco. E, tanto per chiarire, è possibile, anzi probabile che nei prossimi mesi ogni tanto comparirà sui giornali la notizia di qualcuno che se l’è vista brutta. Consiglio: verificate la notizia (non si sa mai) e mettetelo comunque in conto. Il rischio zero non esiste, nella vita, per nessuna attività. Ma quello per vaccino è basso, bassissimo”. Non risparmia critiche neppure nei confronti di coloro che non si fidano della scienza, affermando: “È come dire che non mi fido degli ingegneri aeronautici che progettano l’aereo su cui voliamo perché sono al soldo della Boeing o della Airbus. Segnalo – en passant – che la nostra conoscenza delle leggi della fisica che consentono il volo è uguale a quella che abbiamo dei meccanismi immunitari. Ma l’aereo lo prendono alcuni miliardi di persone ogni anno (pochissimi con la laurea in fisica, immagino)”.

Come ricordato dal medico di Torino, alcuni preferiscono che siano altri a sottoporsi per primi al vaccino, perché “non si sa nulla degli effetti a lungo termine”. “Non è vero, li conosciamo: gli effetti a lungo termine delle vaccinazioni del secolo scorso sono stati la scomparsa del Vaiolo (eradicato nel 1980), e il contenimento ai minimi termini di almeno altre sette-otto malattie contagiose che facevano morti e invalidi a milioni (poliomielite, morbillo, difterite, rosolia, parotite, pertosse, tetano, epatite B). Anche qui basta Wikipedia (ci sarebbero anche i siti OMS e ISS, ma capisco che possano apparire anche loro al soldo di qualcuno). Ma se vi informate su Byoblu mi spiace dirvelo, sono proprio fatti vostri. Infatti, l’altro effetto a lungo termine si chiama selezione darwiniana: chi non si vaccina ha meno probabilità di avere figli (e non voglio spiegare perché, dato che è cinico e politicamente scorretto)”, risponde Davini.

“Sui siti AIFA ed EMA ci sono un sacco di dubbi”, afferma qualcuno. A tal proposito, il medico dice:Benvenuti nel modo reale della scienza. Quando leggete che “i dati sono insufficienti” vuol dire che non si dispone ancora di un volume di dati che consenta affermazioni categoriche, cosa che abbiamo visto in passato e che vedremo in futuro. Funziona così, quando si fanno le cose seriamente e non si urla “il plasma”, “la clorochina”, perché te l’hanno detto su Facebook. Quindi è ovvio che non si conoscano ancora gli effetti, per esempio, su gravidanza e allattamento, semplicemente perché non c’è ancora una casistica sufficientemente ampia per trarre conclusioni definitive. Ma gli studi proseguono e presto avremo risposte anche a queste domande. Così come non possiamo sapere con certezza (anche se i dati preliminari sono incoraggianti) quanto durerà la protezione. È ovvio che per saperlo deve trascorrere del tempo”.

Le critiche del medico

Alcuni ancora affermano che il vaccino possa causare l’autismo. Dura la risposta di Ottavio Davini. “È una bufala spaventosa smentita da decenni. E se qualcuno mi tira fuori qualche correlazione (crescita vaccini-crescita casi autismo) provo educatamente a segnalare che correlazione non significa causalità. E se non capite il concetto non c’è speranza per voi e i vostri discendenti. Perché, se proprio ci tenete, vi faccio vedere un bel grafico che dimostra un’altra correlazione: quello tra autismo e aumento del consumo dei famosi cibi bio”.

Alcuni sostengono che fanno finta di iniettare il vaccino, ma in realtà è solo acqua distillata. “Eh, certo: milioni di medici e infermieri si stanno facendo iniettare in tutto il mondo acqua distillata. Milioni di “co****ni, che tra qualche settimana lavoreranno con i pazienti Covid convinti di essere immunizzati, e invece moriranno come mosche. Ma cosa avete nel cervello?”, replica Davini.

A chi ricorda l’infermiere svenuta, il medico torinese spiega: “L’infermiera è svenuta per quel fenomeno fisiologico noto come sindrome vagale: è effetto dell’ago, dello stress e di molti fattori concomitanti. Ho visto pazienti svenire quando mi avvicinavo con l’ago in mano. Capita e non è grave (lezione gratis di primo soccorso: sdraiate il malcapitato e alzategli le gambe: sarà dei nostri in pochi secondi). E non è morta, naturalmente, come ha dovuto confermare l’ospedale dove lavora”, per replicare a chi sosteneva che la donna fosse deceduta e che la notizia non fosse stata mai resa nota.

Altri utenti, frequentatori accaniti del web, dicono che in Russia e in Cina hanno fatto prima. “Ecco, questo non è bellissimo, perché in quei Paesi hanno iniziato le somministrazioni prima della fine della fase 3. Meglio abbiamo fatto noi, dove quei venduti dell’EMA hanno voluto controllare tutti i dati grezzi di tutti i casi del trial”, ribadisce Davini.

“Ma avete visto il curriculum di Pfizer? Hanno fatto ogni sorta di nefandezze. E adesso ci fidiamo di questi?”, dicono altri. “Guardate, non sarò certo io a difendere le grandi industrie farmaceutiche ed è giusto star loro sul collo. Ma se oggi un bambino che nasce in Italia può sperare di vivere mediamente novant’anni è anche merito loro (lettura consigliata: Adam Smith, “La ricchezza delle nazioni”) e naturalmente della medicina moderna. Se in questo caso hanno fatto un buon lavoro, a me va bene. E comunque quando hanno sfornato il viagra non ho visto tanta gente preoccupata”, risponde il medico.

Alcuni criticano i politici che per primi si sottopongono al vaccino. Altre persone, invece, preferiscono siano loro i primi a vaccinarsi, “così fanno da cavie”. “Mettetevi d’accordo. A me non frega niente”, commenta l’esperto di Torino.

Ipotesi obbligatorietà del vaccino anti-Covid

Sul dibattito e le polemiche riguardo l’obbligatorietà del vaccino, sottolineando il carattere “anticostituzionale” dell’ipotesi, Davini afferma: “Io penso che per la popolazione generale l’obbligo per ora non sia da prendere in considerazione, perché è molto meglio che i cittadini capiscano da soli l’utilità di vaccinarsi. Ma anche ergersi a costituzionalisti senza capire quello che si legge no, vi prego. L’articolo 32 dice che: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.” Quindi è sufficiente una legge, come per altre vaccinazioni – in tutto il mondo – o come con i TSO. Perché (sempre la Costituzione) sancisce che la tutela della salute è “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Quindi, se fosse interesse della collettività vaccinare l’intera popolazione, si potrebbe fare. Che è quello che ha riaffermato proprio la Corte costituzionale (sentenza 307/1990). La legge impositiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con l’art. 32 della Costituzione se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato. Ma anche a preservare lo stato di salute degli altri, giacché è proprio tale ulteriore scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a giustificare la compressione di quella autodeterminazione dell’uomo che inerisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto fondamentale”.

Di fronte all’alto numero di sanitari che pare non siano favorevoli alla vaccinazione, il medico afferma: “Onestamente credo che ci si potrebbe pensare. Io, tanti anni fa, per iscrivermi a Medicina dovetti fare la vaccinazione antitubercolare e poi, per lavorare, quella contro l’epatite B. Per dire”.