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Covid, calano i contagi ma cresce il tasso di positività: ora è al 17,6%

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Nonostante un calo dei nuovi contagi registrato nell'ultimo bollettino del ministero, in Italia il tasso di positività da Covid sale al 17,6%.

Si inizia già a parlare di un probabile “effetto festività” come causa scatenante dell’aumento del tasso di positività nell’ultimo bollettino diramato dal ministero della Salute il 2 gennaio. Se infatti il numero dei nuovi contagi cala sensibilmente rispetto alla giornata precedente (caratteristica però abbastanza consolidata per le giornate domenicali in cui vengono eseguiti meno tamponi) non si può certo dire la stessa cosa per il tasso dei positivi in rapporto ai tamponi effettuati, che subisce un’impennata salendo fino al 17,6%.

Covid, il tasso di positività aumenta al 17,6%

Il tasso di positività registrato nell’ultima rilevazione va di pari passo con l’aumento degli ingressi in terapia intensiva e nei reparti Covid degli ospedali italiani, mentre è in controtendenza con il numero dei morti, che dopo diversi giorni scende per la prima volta sotto quota 400 decessi. Scendendo nel dettaglio, le regioni che mostrano un saldo positivo dei pazienti ricoverati in terapia intensiva sono Lazio e Sicilia con 10 ingressi ciascuna, le Marche e la Lombardia con 4, la Liguria con 3, la provincia autonoma di Trento e la Puglia con 2 e infine l’Umbria, la Calabria e la Valle d’Aosta con 1.

Il confronto con i dati della settimana precedente mostra un peggioramento generale che secondo gli esperti denota un andamento crescente dell’epidemia causato probabilmente dai maggiori spostamenti avutisi durante le festività natalizie. Attualmente sono infatti 14 le regioni che hanno registrato una ripresa del numero dei contagi a partire dal Veneto, i cui numero sono ormai fuori controllo da diversi giorni.

Il caso del Veneto

Alla luce dell’andamento dell’epidemia in Veneto, lo stesso presidente della regione Zaia ha espresso i propri dubbi sulla imminente riapertura delle scuole prevista per il 7 gennaio: “Ho molte perplessità, ormai è assodato che le curve dei contagi siano collegate ovunque alla ripresa della scuola. I ragazzi hanno il diritto a una scuola in presenza. Se si contagiano, la letteratura dice che sono in molti casi asintomatici e con cariche virali alte. Un’aula scolastica rischia di essere il terreno di coltura per il virus che poi si propaga sui bus e fuori dall’istituto”.