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Covid, Locatelli preoccupato: "Mantenere tutte le restrizioni"

coronavirus Franco Locatelli

Via libera al nuovo decreto Covid in vigore dal 7 al 15 gennaio: istituita la zona arancione nel weekend e vietato muoversi tra regioni.

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), ha dichiarato di essere molto preoccupato per l’impennata di casi covid, e per questo dice che bisogna “mantenere le restrizioni ancora per molto”. “I dati ci dicono che esiste ancora purtroppo una circolazione sostenuta di Sars-Cov-2 nel Paese ed è stata questa la ragione che ha poi portato ad adottare tutta quella serie di provvedimenti che hanno caratterizzato il periodo delle vacanze natalizie fino a queste ore e al prossimo fine settimana sostanzialmente”, ha detto ad ‘Agorà’ su Rai3.

Covid, Locatelli: “Mantenere restrizioni”

Per Locatelli risulta “chiaro che vedere una percentuale di tamponi positivi che è risalita a due cifre, addirittura fino al 17% in una giornata, deve allertare. Così come deve allertare anche l’osservazione che la riduzione del numero di posti occupati nelle aree mediche piuttosto che nelle terapie intensive non è più quella che vedevamo nelle giornate scorse”. “Tutto questo – continua – deve indirizzarci verso il mantenimento rigoroso di un’attenzione che è anche alla base delle decisioni che sono state prese nelle ultime ore”.

Locatelli ha parlato anche delle vaccinazioni: “Questa mattina siamo a 179mila persone che sono state vaccinate. Il numero è tutt’altro che irrilevante. Solo due giorni fa eravamo a 84mila, in 48 ore abbiamo vaccinato 95mila persone. Come in tutte le cose all’inizio c’è bisogno di un periodo di accelerazione, ma ricordiamo che l’Italia dopo la Germania è ora il secondo paese in Europa per numero di vaccinazioni e ci sono Paesi che non hanno addirittura iniziato o hanno fatto un numero limitato”.

Buone notizie anche sul fronte dosi disponibili. “Solo con Pfizer e Moderna il Paese ha più di 61 milioni di dosi a disposizione”, fa presente Locatelli. “Sono cifre assolutamente importanti. Già nel primo trimestre dell’anno abbiamo 12 mln di dosi che sono disponibili per garantire la copertura di quelle che sono state le categorie prioritariamente identificate ora, quindi operatori sanitari degli ospedali e delle Rsa e ospiti di Rsa per poi passare agli ultraottantenni e scendere progressivamente di età e offrire la vaccinazione anche a forze dell’ordine e insegnanti per garantire il massimo della riapertura in sicurezza delle scuole”.