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L'annuncio di una fisioterapista di Novara: "Non ricevo pazienti vaccinati"

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Una fisioterapista ha annunciato che non visiterà pazienti vaccinati contro il Covid, basandosi su una bufala secondo cui il vaccino rende contagiosi.

Continuano le prese di posizione contro il vaccino anti Covid, questa volta provenienti da una fisioterapista della provincia di Novara che in un post pubblicato sui social ha annunciato il proprio rifiuto a visitare pazienti che hanno appena fatto il vaccino. La decisione della donna, che si presenta come massofisioterapista naturopata, è stata giustificata dalla falsa convinzione che le persone vaccinate diventino contagiose per 42 giorni dopo la prima somministrazione.

Covid, fisioterapista di Novara contro il vaccino

Nel post pubblicato su Facebook, la donna spiega: Non ricevo pazienti vaccinati contro il coronavirus. […] Ogni appuntamento preso presso il mio studio – scrive – sarà accompagnato da una vostra dichiarazione firmata che non avete ricevuto il vaccino Covid-19. Coloro che faranno il vaccino devono calcolare 42 giorni di quarantena prima di poter avere un appuntamento. Non farò nessuna eccezione né in studio né a domicilio”.

Le parole della fisioterapista hanno inevitabilmente scatenato l’entusiasmo dei no-vax, da sempre contrari a ogni tipo di vaccino contro il coronavirus: “Mi scuso anticipatamente ma questo è estremamente necessario sia per me che per tutti i miei pazienti che non intendono vaccinarsi. Ricordo che chi farà il vaccino Covid-19 è contagioso per 42 giorni dalla prima somministrazione. […] Io non indietreggio mai. Porterò avanti le mie ragioni che sono anche le vostre”.

Ma il vaccino rende davvero contagiosi?

Ovviamente il vaccino anti Covid non rende contagiosi né tantomeno per 42 giorni di seguito. Come spiegano gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità infatti: “Un’eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere causata solo da un’infezione naturale del virus, contratta indipendentemente dal vaccino.

Un contagio a seguito della somministrazione sarebbe praticamente impossibile, poiché il vaccino anti Covid non prevede l’inoculazione del virus all’interno del corpo: “Il vaccino attualmente in uso in Italia usa la tecnologia a mRna, che induce l’immunità fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, la proteina Spike, che indurrà la produzione di anticorpi specifici verso il virus SARS-CoV-2. Con questo vaccino, quindi, non viene somministrato alcun virus, né vivo né attenuato, e la sola proteina spike non può causare infezione o malattia”.