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Vaccino, Governo spedisce siringhe sbagliate alle Regioni: è polemica

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Polemica per le siringhe inviate alle Regioni. Anche per Pregliasco sono "un po' troppo grosse" e "rendono difficile prelevare la quota da 0,3 ml".

Alle polemiche per le dichiarazioni di Gallera, seguono quelle riguardanti i ritardi della somministrazione del vaccino anti-Covid: sono quasi 180mila gli italiani già vaccinati, ma il numero per il momento resta basso e mancano le siringhe di precisione. È polemica nei confronti del Governo, che ha inviato siringhe sbagliate alle Regioni.

Vaccino, polemiche per le siringhe sbagliate

In Italia la campagna vaccinale è appena iniziata, ma non mancano i primi imprevisti. Ai ritardi e alla carenza di personale sanitario, che spinge a richiamare medici in pensione e servirsi di volontari, si aggiungono gli errori del Governo, che pare non abbia fornito le Regioni delle siringhe di precisione necessarie per la somministrazione del vaccino contro il coronavirus.

Infatti, c’è stato l’invio di migliaia di siringhe non adatte alla preparazione delle dosi del vaccino Pfizer. A Milano circa il 40% degli strumenti inviati dal Governo per iniettare l’antidoto non è adatto. Si tratta di circa 8mila dispositivi su un totale di 20mila. Molti ospedali lombardi, quindi, ripiegheranno sulle siringhe presenti tra le proprie scorte, non potendo fare affidamento su quelle appena inviate dal Commissario per l’emergenza.

Situazione pressoché identica in Liguria, come confermato dal governatore Giovanni Toti. Molte strutture ospedaliere, infatti, stanno usando le siringhe che già disponevano, perché sono arrivate solo quelle da 3 e 5 ml, non pratiche per la somministrazioni del vaccino Pfizer.

Il commento di Pregliasco

Sul problema delle siringhe è intervenuto anche il virologo Fabrizio Pregliasco, che a Omnibus, programma in onda su La7, ha confermato l’inadeguatezza di molte siringhe,un po’ troppo grosse, che rendono più difficile prelevare la quota da 0,3 ml per ottenere davvero 6 dosi” di vaccino anti-Covid.

“Confido che il sistema si sta oliando, sta uscendo da un rodaggio. Ovviamente si poteva fare meglio, ma confido che la situazione migliori. C’è un’aspettativa che va vista in un’ottica di medio periodo. La tempistica di organizzazione e disponibilità dei vaccini è al momento incerta: serve cautela nella fase iniziale”. Così ha dichiarato Pregliasco, il quale ha poi aggiunto: “Al vaccino si chiede trasparenza per convincere la quota di cittadini dubbiosa sulla sua efficacia. In molti temono che sia stato fatto troppo in fretta. Non c’è grande entusiasmo nei confronti del vaccino. Probabilmente parte della popolazione non ha piena consapevolezza della gravità della malattia. Lo sforzo sarà convincere alla vaccinazione, perché è un elemento di dovere e opportunità: solo così potrà essere salvata l’economia italiana, oltre a proteggere i nostri affetti, più o meno anziani”.