> > Reggio Calabria, un pentito: “Maria Chindamo data in pasto ai maiali”

Reggio Calabria, un pentito: “Maria Chindamo data in pasto ai maiali”

Maria Chindamo confessioni

A tre anni dalla scomparsa dell’imprenditrice calabra Maria Chindamo, emergono nuovi dettagli scioccanti.

Sono ormai trascorsi tre anni da quando Maria Chindamo imprenditrice calabra di Laureana di Borrello è stata dichiarata ufficialmente scomparsa da parte delle autorità. Ora emergono dei dettagli macabri e a dir poco scioccanti circa la morte della donna. Secondo il pentito Antonio Cossidente la donna sarebbe stata fatta in pezzi con un trattore o data in pasto ai maiali al fine di far scomparire completamente ogni pista che possa ricondurre alla sua fine.

“lo minacciavano sulla bambina dicendogli che doveva ritrattare altrimenti non gliela avrebbero più fatta vedere”, ha dichiarato Cossidente. Stando a quanto riportato dal quotidiano “Il Vibonese” che ha rivelato in anticipo i dettagli riguardanti la morte di Chiara Chindamo, l’assassino della donna aveva mirato a dei terreni di proprietà di sua proprietà. La situazione sarebbe poi degenerata al rifiuto della donna di cederli.

Le confessioni del pentito su Maria Chindamo

Cosa è successo a Maria Chindamo, l’imprenditrice calabra scomparsa ufficialmente tre anni fa? A rivelare la tragica fine della donna è il Pentito Cossidente che nel corso dell’interrogatorio i cui contenuti sono stati rilasciati in anticipo al quotidiano “Il vibonese”, ha dato anche un nome all’assassino della donna che il narcotrafficante Salvatore Ascone detto “U pinnularu”. Stando infatti a quanto raccontato dal Pentito la donna sarebbe stata fatta a pezzi con un trattore o data in pasto ai maiali.

“Mi disse che per la scomparsa della donna, avvenuta qualche anno fa, c’era di mezzo questo Pinnolaro che voleva acquistare i terreni della donna, in quanto erano confinanti con le terre di sua proprietà”, ha raccontato Cossidente nei verbali dell’interrogatorio.