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Vaccino anti Covid, Roma invia in Lombardia 46mila siringhe sbagliate

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Sono 46mila le siringhe inadatte alla somministrazione del vaccino che la struttura commissariale guidata da Arcuri avrebbe inviato in Lombardia.

Secondo quanto riportato in esclusiva dal Corriere della Sera, la struttura commissariale per l’emergenza Covid guidata da Domenico Arcuri avrebbe inviato in Lombardia 46mila siringhe inadatte alla somministrazione del vaccino. Di queste, 11.060 sarebbero siringhe da cinque millilitri giudicate troppo grandi per il prelievo delle dosi, mentre le altre 35mila da tre millilitri sono invece sprovviste delle tacche tarate sulle giusta quantità di vaccino da prelevare.

Lombardia, giunte 46mila siringhe sbagliate

La quantità di soluzione fisiologica da utilizzare per la diluizione del vaccino è infatti di 1,8 millilitri, ben inferiore alla capienza delle siringhe inviate che necessiterebbero inoltre di aghi diversi. Sia il lotto di siringhe da cinque millilitri che quello da tre millilitri sono infatti troppo grandi per la quantità di vaccino (0,3 millilitri) e di soluzione fisiologica necessaria, mancando inoltre delle adeguate tacche per misurare quantità così esigue. Al momento dunque, gli ospedali lombardi si trovano impossibilitati a operare con la strumentazione inviata da Roma e sono stati costretti a ripiegare sulle scorte di siringhe presenti nei magazzini.

Una conferma diretta dell’invio delle siringhe sbagliate arriva dal direttore generale del Policlinico San Matteo di Pavia Carlo Nicora, che ai microfoni dei giornalisti ha dichiarato: “In quello del 30 dicembre erano presenti siringhe da cinque millilitri e quelle da tre millilitri per la diluizione del vaccino mentre mancavano quelle da un millilitro necessario per inocularlo. Fortunatamente la spedizione giunta il 5 gennaio è risultata idonea con la somministrazione, ma intanto le siringhe inidonee rimangono e verranno utilizzate per altre necessità ospedaliere.