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Coronavirus, Vella: "Va eliminato in tutto il mondo"

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Coronavirus, per l'infettivologo Vella c'è ancora da combattere: "Numeri drammatici per i prossimi mesi". Il commento sul vaccino

“I vaccini e i farmaci contro il Sars-Cov-2 vanno considerati beni comuni, perché salveranno il mondo“. Una frase importante, quella pronunciata dall’infettivologo e docente di Salute globale all’Università Cattolica Stefano Vella a La Stampa, che avverte: la lotta contro il Covid, nonostante il vaccino, non è ancora terminata.

Coronavirus, Vella: “Numeri drammatici”

“L’Institute for health metrics americano fa delle proiezioni drammatiche per il mondo e per l’Italia sui contagi e sui morti nei prossimi mesi. Non ne siamo fuori per niente” è il commento di Vella sulla situazione attuale nella lotta al coronavirus. Al centro del prossimo G20, spiega il professore, che parteciperà come consigliere, “si porrà il problema di come aiutare i Paesi svantaggiati a uscire dalla pandemia. Bisogna ricordarsi soprattutto del terzo mondo. I numeri dei singoli Paesi sono importanti, ma senza dimenticare che è una pandemia globale e il virus non deve rimanere annidato da qualche parte per poi tornare -afferma l’infettivologo-. Prima di tutto va ammesso che la pandemia non si è fermata, ma procede a ondate. Oltre a tenere duro con le misure, che sono economicamente disastrose e vanno spiegate di più, bisogna sapere che ne usciremo solo con dei vaccini per eliminare il virus in ogni angolo del pianeta. La salute globale è proprio questo e il prossimo G20 sarà il luogo per affrontare l’argomento, anche perché questo non è né il primo né l’ultimo virus del genere in un mondo sempre più popoloso, fittamente metropolitano e meno verde”.

Vella: “Ci saranno diversi vaccini”

C’è chi si chiede se, dopo l’approvazione dei vaccini Pfizer e Moderna, questi potranno bastare. “In questa fase sì ed è un risultato storico della ricerca l’approvazione di vaccini così sicuri ed efficaci -commenta Vella-. Una buona notizia anche nel caso il virus cambiasse “targa” in una delle sue varianti”. Un commento sul vaccino di Astrazeneca, non ancora approvato: “L’autorità europea sta facendo tutte le verifiche del caso, ma alla fine lo approverà”. E il professor Vella si dichiara fiducioso sull’arrivo di quest’ultimo in Italia. “Arriverà presto e ci sono tanti altri vaccini. Oltre a Pfizer e Moderna, la grande promessa è Johnson & Johnson che funzionerebbe con una dose. Poi non dimentichiamo i vaccini russi e cinesi, che hanno enormi potenzialità e vengono importati anche in altri Paesi. È bene avere prodotti diversi, così da verificarne l’efficacia sul campo ed usarli in tutto il mondo. L’Ema a breve approverà anche come farmaci i primi anticorpi monoclonali“. Un commento, poi, sull’obbligatorietà della vaccinazione, argomento caldo delle ultime settimane: “Non ce ne sarà bisogno perché, come successe per l’Hiv quando arrivarono i farmaci specifici e crollò la mortalità, le persone si renderanno conto che il vaccino arginerà la pandemia”. E la campagna vaccinale, secondo Vella, sta andando a rilento? “Non si va da zero a cento in una settimana, ma penso che in sei mesi tutti i maggiori Paesi vaccineranno i soggetti a rischio ed entro la fine dell’anno si potrà pensare all’intera popolazione e al terzo mondo”.