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Covid, è allarme: "Si moltiplica la resistenza agli antibiotici"

Vaccino Covid-19

Una vera emergenza, aggravata dalla pandemia di Covid-19 che ha moltiplicato le infezioni nosocomiali

A rivelare l’incremento i sempre più casi di resistenza agli antibiotici in pazienti Covid è stato un nuovo studio condotto dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova. Lo studio è stato inoltre pubblicato sulla rivista scientifica Microrganisms. Parliamo dell’antibiotico-resistenza, un problema che sta colpendo gli ospedali e il territorio, dove è aumentata la circolazione dei germi resistenti, soprattutto tra i pazienti ricoverati nelle terapie intensive.

Covid, “Si moltiplica la resistenza agli antibiotici”

Nello studio sono stati inclusi 118 pazienti ricoverati in terapia intensiva. “Tra questi – si legge nello studio –12 (10,2%) hanno contratto un’infezione da Pseudomonas aeruginosa resistente ai carbapenemi, 6 (5,1%) da Candida auris e 2 (1,6%) da Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi”. Tuttavia non si è per il momento riusciti a documentare la trasmissione orizzontale delle infezioni da batteri resistenti. Questo “sia per mancanza di dati sulla clonalità sia per l’impossibilità di escludere il ruolo della pressione selettiva del trattamento precedente con meropenem”. Inoltre, “data l’epidemiologia e la correlazione clonale dei ceppi di C. auris, l’ipotesi di un focolaio nosocomiale è plausibile”.

Il gruppo di lavoro del San Martino spiega: “La ampia prescrizione degli antibiotici potrebbe essere attribuita alla difficoltà di differenziare la coinfezione batterica polmonare e l’infezione virale in pazienti febbrili con evidenza radiologica di pattern consolidativi e interstiziali misti”.

Infine è arrivato anche il commento di Bassetti: “Il messaggio che vogliamo lanciare è: torniamo a dosarli bene. Saranno necessari nuovi studi per determinare l’impatto preciso di Covid-19 nella gestione antimicrobica e sul controllo delle infezioni, nonché sviluppare strategie adeguate per prevenire l’ulteriore diffusione della resistenza antimicrobica”.