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Papa Francesco, donne ai ministeri del Lettorato e dell’Accolitato

Eucarestia

Papa Francesco ha stabilito con motu proprio che le donne potranno ufficialmente accedere ai ministeri del Lettorato e dell’Accolitato.

Papa Francesco (che recentemente ha preso posizione a proposito del vaccino Covid e dell’assalto a Capitol Hill) ha introdotto ufficialmente, ai sensi del diritto canonico, una riforma che coinvolgerà e trasformerà il mondo della Chiesa cattolica. Il Pontefice, infatti, ha decretato con apposito mandato che anche le donne potranno accedere ai ministeri del Lettorato e dell’Accolitato.

Vaticano, donne ai ministeri del Lettorato e dell’Accolitato

Quanto stabilito da Papa Francesco era già stato precedentemente permesso alle donne che, in diverse parrocchie, già partecipavano alle funzioni religiose al fianco dei preti per pronunciare le letture quotidiane o distribuire l’eucarestia. Tale possibilità, tuttavia, veniva concessa per deroga dai vescovi mentre, dopo l’intervento di Bergoglio, una simile prassi è stata istituzionalizzata, rendendo la presenza delle donne sull’artare a tutti gli effetti ufficiale.

La misura adottata da Papa Francesco è stata sancita con un motu proprio definito ‘Spiritus Domini’ e agisce sul primo paragrafo del canone 230 del Codice di Diritto canonico. Il passaggio indicato, difatti, prevede che il conferimento dei ministeri del Lettorato e dell’Accolitato alle donne venisse disposto esclusivamente tramite atto liturgico.

Papa Francesco e le riunioni sinodali

La decisione del Pontefice è scaturita inseguito alle discussioni emerse nel corso dei più recenti Sinodi di vescovi. A questo proposito, Bergoglio ha spiegato che proprio durante le riunioni sinodali è stata ribadita la natura intrinseca dei ministeri del Lettorato e dell’Accolitato che hanno «per fondamento la comune condizione di battezzato e il sacerdozio regale ricevuto nel sacramento del battesimo». Pertanto, i due ministeri possono essere considerati come ministeri laicali«essenzialmente distinti dal ministero ordinato che si riceve con il sacramento dell’ordine».

Il motu proprio di Papa Francesco, inoltre, è stato corredato da una lettera inviata al cardinale Luis Ladaria, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, che dettaglia le motivazioni che hanno condotto il Pontefice ad adottare una simile decisione «nell’orizzonte di un rinnovamento tracciato dal Concilio Vaticano II, per riscoprire la corresponsabilità di tutti i battezzati nella Chiesa e, in particolar modo, la missione del laicato».

È stato ribadito, come già sostenuto da Giovanni Paolo II in passato, anche che «rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale» ma «per i ministeri non ordinati è possibile e oggi appare opportuno superare tale riserva».

Il gesto del Pontefice, quindi, è destinato a riconoscere tramite un atto liturgico «il contributo prezioso che da tempo moltissimi laici, anche donne, offrono alla vita e alla missione delle Chiesa».

Ordinazione diaconale e sacerdotale alle donne

L’innovazione introdotta da Papa Francesco è fondamentale per quanto riguarda la definizione del ruolo delle donnenell’ambito delle funzioni religiose. Molti ambienti ed esponenti della Chiesa, però, premono affinché sia conferito alle figure femminili che fanno parte del mondo cattolico anche l’ordinazione diaconale e sacerdotale. A questo proposito, Bergoglio ha espresso la propria posizione in modo estremamente preciso, dichiarando di non avere alcuna intenzione di modificare una simile condizione, soprattutto per quanto riguarda l’ordinazione sacerdotale.