Tornano a salire i contagi d coronavirus in Umbria, dove il numero dei casi positivi quotidiani è salito nuovamente sopra quota 300. La curva, che comunque non mostra ancora segni di una possibile impennata, non si accenna a scendere. A preoccupare è soprattutto il focolaio al Santa Maria della Misericordia di Perugia dove ci sono sei sanitari positivi nel reparto di Malattie Infettive. Si tratta di operatori che hanno contratto l’infezione fuori dalla struttura e che giungono dopo i casi riscontrati in Neurochirurgia e Medicina Interna
Coronavirus: salgono i contagi in Umbria
“La situazione non è drammatica ma resta grave, mancando in questa seconda ondata la discesa che c’è stata durante la prima fase“, ha spiegato il gruppo di ricerca guidato dal docente all’Università degli studi dell’Insubria e professore aggiunto della Bocconi Davide Tosi. Il 27 dicembre c’è infatti stata la grossa discesa della seconda ondata a cui è però subito seguita una risalita e poi una stabilizzazione.
Va infatti considerato che le restrizioni in atto, col meccanismo a zone, non sono confrontabili col lockdown avuto a marzo e ad aprile che ha permesso di abbattere completamente la curva dei contagi. Dovendo trovare un compromesso tra la salvaguardia dell’economia, della socialità e della psicologia delle persone e il contenimento dell’epidemia, non si può far altro che constatare che i numeri rimangono alti e che probabilmente ci si deve attendere un rialzo dei contagi legato alle riaperture post 7 gennaio.
I numeri dell’Umbria, ha continuato Tosi, non sembrano preoccupare anche perché la curva degli ospedalizzati presenta un lieve rallentamento seppur con una lieve risalita, negli ultimi giorni, delle terapie intensive. Il tasso di occupazione è passato dal 43 al 39% ma resta comunque sopra la soglia critica del 30%.